- 01 novembre 2012, 18:10

Villette a Riborgo: “Le mille balle blu”

Quale titolo migliore di quello di una famosa canzone di Mina per un insieme di fandonie, menzogne, storie, fanfaluche destinate a diventare altrettanto famose quanto quelle che abbiamo sentito nelle due serate di incontro sul progetto di cementificazione di Riborgo?

Allora bando alle ciance, mettiamole tutte in fila che si possa almeno ridere di tanta bestialità!

Prima di tutto una rettifica. Non si dica che anche noi contiamo balle! Ho scritto in “farsa su farsa” che le case vuote a Savona sono 6.000.

Mi scuso: mi sono sbagliato, sono “appena” 3.000 corrispondenti a circa 12.000 nuovi abitanti (4 per appartamento).

Ovvero senza costruire nulla potremmo ospitare il 20% in più degli abitanti che abbiamo....  

E ora via al festival delle balle!

“Costruendo le villette realizzeremo opere che metteranno in sicurezza Riborgo e i suoi abitanti”.

BOOOOOM!!!!! Quando abbiamo sentito questa si sono aperte le finestre per farla uscire da tanto era grossa.

Senza entrare nel merito delle bufale idrogeologiche già svergognate da illustri esperti vediamo con un po' di attenzione e buon senso come le opere da realizzare diminuirebbero la sicurezza invece di aumentarla.   

Il Ponte - 1: per costruirlo si dovrà alzare la strada provinciale di oltre due metri e non di uno e mezzo come cercavano di minimzzare i progettisti. Questo vuol dire che l'argine destro sarà alto due metri più di quello sinistro. Ciò significa che tutte le case di Riborgo inferiore fino al Livè in caso di piena del fiume saranno sommerse dato che l'acqua non potrà sfogarsi sulla strada essendo questa rialzata. Campi allagati, cantine e il primo piano di ogni casa a livello strada in via Riborgo invaso dall'acqua: questa è la realtà!  Bella sicurezza! Complimenti!

Il Ponte – 2 in caso di pioggia forte, dal momento che il Rio Pizzuta non avrà più sfogo alla fine della piazzetta (essendovi il ponte), la piazzetta stessa si trasformerà in una grande piscina di acqua fangosa in cui si troveranno a bagno auto, motorini e qualche sventurato passante. P.S. Gli abitanti delle villette potranno godere di questo avvincente spettacolo dall'alto, ma essendo quella l'unica via di arrivo e di fuga, non potranno fare altro che chiudersi in casa. I loro parenti in arrivo da Savona, invece, potranno scegliere se pernottare alla Locanda o prendere una pala e spalare per provare a tornare a casa tra la gioia di tutti i residenti.  

Il Ponte - 3: avrà un dislivello di circa tre metri dal colmo alla piazzetta su uno sviluppo di meno di dieci metri. Ovvero una discesa ripidissima impossibile da percorrere a piedi e pericolosa in auto specie quando piove o ghiaccia. Facilmente il muso delle auto raschierà in terra sia a salire che a scendere, ma è stato calcolato che potremo facilmente supplire a questo comprandoci tutti dei fuoristrada.
Rio Pizzuta: non sarà fatto nulla perchè nulla in queste condizioni si può fare. L'unica cosa sarebbe lasciarlo sfogare, ma ormai è coperto e quindi sono tutti d'accordo che ce lo teniamo com'è prendendoci l'acqua tutte le volte che viene.
Strade e mezzi di soccorso: il primo tratto di strada lungo via Pizzuta sarà allargato fino a 3 metri rendendo comunque impossibile l'arrivo di un serio mezzo dei pompieri tranne la campagnola. Ma allora qual è il miglioramento di sicurezza se già oggi l'ambulanza piccola riesce a raggiungere comodamente ogni casa di Riborgo e quella grande comunque non passerà?

Viabilità e traffico: in prossimità della piazzetta si creerà un imbuto dovuto alla confluenza di 4 strade. Qualcuno dirà che questo accade già ora, con una strada in meno e con un ponte in meno. Vero solo in parte, inoltre oggi non ci sono le circa 45 auto in più che andranno avanti e indietro intasando l'unica nuova via d'uscita che, peraltro, partirà a due corsie, ma finirà a una da ambo le parti... Qualcuno riesce ad immaginarsi la bolgia infernale che ci sarà dalle 7 alle 8 di mattina e verso le 17-18 di sera con un traffico di quella portata? Clacson, liti per le precedenze, piccoli incidenti, urla e nervoso.... con buona pace di chi abita proprio vicino alla piazzetta... E qualcuno riesce a immaginarsi il disastro in caso d'incendio nella zona delle villette? 40 macchine di persone in fuga che incrociano un camion dei pompieri che non riesce a manovrare per le dimensioni della strada? Roba da denuncia!

Queste sono solo alcune delle “balle pratiche” che volevano farci credere.
Ma a monte di tutte c'è la bestialità immensa e dilagante, quella che dà forza a tutto il progetto: nella zona di Santuario la popolazione deve crescere per forza.

Cito l'Assessore Ditullo in una sua recente lettera:

“Penso, non da ora, che nella zona del Santuario sia saggio creare le occasioni per un reinsediamento di persone e di famiglie. Questo, a mio parere, avviene anche (non solo) con una offerta abitativa che compensi il disagio dello spostamento dalla città e sotto questo profilo il piano casa proposto dall’impresa può dare delle risposte. Così come alcune proposte presentate, in particolare il nuovo ponte, possono aiutare a risolvere problemi di viabilità e di soccorso, altrimenti risolvibili con procedure di esproprio“.

Del piano casa e del nuovo ponte ho appena demolito le palesi panzane e basta avere un minimo di buon senso per rendersene conto, ma evidentemente....

Sarebbe interessante conoscere le motivazioni per cui “sia saggio creare le occasioni per un reinsediamento di persone ecc ecc”. Saremmo curiosi di sentire le ragioni di tale affermazione che da un punto di vista sociologico appare proprio campata in aria.

Mi occupo di sociologia da decenni e non esiste davvero nessun motivo reale né di pubblica utilità per cui una zona, un gruppo debba per forza crescere demograficamente. Tanto meno in zone come il Santuario con poco spazio e elevato rischio.

Quella della crescita è una balla inventata da alcuni costruttori e retta dai loro sodali. Non vorremo che fosse retta anche dal Comune di Savona che, indebitato fino al collo, avendo pochi introiti e non sapendo/volendo ridurre le spese, si prestasse a rovinare una delle poche zone verdi rimaste per incassare oneri di urbanizzazione e tirare a campare.

Da alcuni anni, senza nessun intervento pubblico, con l'arrivo di nuove famiglie e il ritorno di alcune originarie del luogo nelle abitazioni già esistenti, si è naturalmente trovato un buon equilibrio e stiamo bene così.

E se l'asilo non incrementa gli iscritti è perchè non ha più spazio per far fronte alle nuove richieste mantenendo un servizio di qualità (ma non diciamolo troppo forte che sennò ce ne propongono uno più grande, magari in area agricola ed esondabile!).

Certo, ci sono cose da sistemare, ma se il modo di farlo è venire qui e sconvolgere equilibri e sicurezza con cementificazioni assurde, immotivate e pericolose, beh, allora per una volta il comune  faccia come ha sempre fatto: si disinteressi di noi.

Ci arrangeremo da soli, come già stiamo facendo, per risolvere alcuni problemi che abbiamo da sempre e per i quali pensavamo ci servisse un aiuto dalle istituzioni.

Stiamo scoprendo che per alcune cose non è affatto necessario.

Roberto Bazzano