Era evidente che il loro voto di facciata non avrebbe avuto alcuna rilevanza ai fini dell’approvazione al contrario delle prescrizioni, nelle quali le amministrazioni locali interessate si sono sdraiate sulla delibera regionale del 5 marzo che ricalcava en plein i desiderata di Tirreno Power.
Visto che di mezzo però c’è la Salute, e che come confermato dall’Ordine dei Medici si parla anche di banali acciacchi come ictus e cancro, certi giochini politici pelosi diventano irricevibili da una formazione politica che ha nella sua bocca e nel suo fregio la parola “Ecologia”; ed ancor più quando questa rinuncia al "dovere" di contarla dritta, almeno sul tema centrale, che è quello della centrale (di Vado - Quiliano).
Senza tediare il lettore con rovelli politici, constatiamo un paio di cose semplici e forse non dette.
Nel Comune di Quiliano SEL sarebbe all’opposizione, in quello di Vado quasi in maggioranza.
Come i Giudici e i giornali, anche un Partito parla per Atti. Più che quello che dice - che ricade spesso nella voce “propaganda” - conta e vale quello che fa.
Se siedi in un Consiglio Comunale hai quattro strumenti per mettere agli atti il tuo dissenso al carbone o all’ampliamento (maggior potenza installata)
- La mozione
- L’interpellanza
- L’interrogazione
- L’ordine del giorno
SEL agli occhi dell’elettorato ha un fresco profumo di NO al carbone: quali di questi atti ha scelto di presentare e/o sottoscrivere per evitare il dilagare del fossile?
Sembrerebbe, nessuno.
Ad una prima ricostruzione non risulterebbe infatti che SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) abbia presentato - almeno nel comune di Quiliano dove è all’opposizione - né una mozione, né un’interpellanza, né un’interrogazione né un ordine del giorno che si opponesse concretamente al carbone e/o all’ampliamento della centrale.
Da quel di Quiliano una sola voce si è levata netta all’indomani della scandalosa “AIA transitoria”, quella di un giovane consigliere trentacinquenne, Federico Gozzi, che inviò di suo pugno una nota alla stampa che potete ritrovare QUI, in un pezzo titolato con una dichiarazione poco equivocabile:
Dunque di che parla SEL nei suoi interminabili comunicati al sapore d’ambiente, dopo che negli atti ha taciuto e che neppure all’ultimo ha ritenuto di censurare i macroscopici conflitti almeno etici di interesse tra chi deve assumere decisioni cruciali su un’azienda inquinante e contemporaneamente ha dei familiari che vi lavorano in via continuativa?
E riavvolgendo il tempo, vista la difesa d’ufficio di Nadia Ottonello nei confronti del Cavalier Nicola Isetta, oggi coordinatore della segreteria ligure di SEL chiediamo:
quando questi era Sindaco di Quiliano ed al tempo stesso dipendente della Centrale, dove teneva le riunioni che riguardavano gli accordi e gli impianti?
Nel suo ufficio di Sindaco o in quello del Capo Centrale suo datore di lavoro?
Ma soprattutto: è una nostra svista o davvero non esiste UN atto formale di SEL contro la centrale, il suo ampliamento o il carbone in generale nei comuni di Quiliano (dove sono all'opposizione) e di Vado (dove sono in maggioranza)?
Solo lunghi comunicati stampa con copiose richieste di TAVOLI?
E che ne pensa la direzione nazionale del partito?