Immaginamo di concentrare tutte le emissioni di un anno della centrale a carbone, in un giorno. Probabilmente nell'Italia nordoccidentale in pochi resterebbero vivi dopo questa overdose di anidride solforosa, ossidi di azoto, polveri, metalli pesanti e monossido di carbonio.
Bene, anzi malissimo: nella delibera con la quale il Comune di Vado presenta le proprie posizioni al Ministero dell' Ambiente c'è un passaggino al punto nr.4 che dice:
-
"Per quanto riguarda gli inquinanti principali si prende atto che la Commissione si è orientata a stabilire quali limiti prescritti per SOx ed NOx e polveri, il valore di intervallo più elevato delle BREF. Tuttavia la prescrizione non è posta come limite in concentrazione, ma come limite massico. E’ quindi necessario prescrivere che il Piano di monitoraggio e controllo preveda un protocollo operativo (tempi, modalità, procedure) per la verifica dei suddetti dati, inclusa la portata dei fumi e che, prima della sua definitiva approvazione, venga discusso e validato dall’Osservatorio Ambientale di cui a pag. 22 del DD MSE 55/01/2012."
Così si auspica l'istituzione dell'ennesimo osservatorio per "controllare" le emissioni. Ma se nel mese X queste superano ogni decenza, che vuoi dire a Tirreno Power / GDF Suez? Stanno nel limite MASSICO (di massa) quindi amen. E quando poi il limite massico è esaurito, mettiamo, in 8 mesi di fumate ed afrori? Chi li ferma, l'indispensabile Osservatorio? La Procura?
O magari superato il limite si scrivon belle lettere dove si avvisa chi inquina che sta inquinando più del LIMITE MASSICO astutamente consentito? Si attendono risposte? Si conta sul buon cuore del capo centrale D'Elia che si faccia licenziare spegnendo tutto per non far torto all'Osservatorio, fermando la produzione?
Come no, ma certo. Sicuro, soprattutto.
Se persino il neovicesindaco Ditullio, convinto assertore del carbone, arrivò a definire l'azienda come "interlocutore non affidabile", tragga il Lettore le proprie conclusioni.
La delibera completa di Vado, è consultabile QUI e trascritta qui sotto in copia con eventuali errori di codifica.
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COMUNE DI VADO LIGURE PROVINCIA DI SAVONA
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE Comunicata ai Capigruppo
N. 99 Registro Deliberazioni Data 14/09/2012
COPIA
OGGETTO :
DOMANDA DEL 02.02.2007, CENTRALE TERMOELETTRICA SOCIETÀ TIRRENO POWER SPA, SITO DI VIA ARMANDO DIAZ 128, QUILIANO (SV), GESTORE SIG. PASQUALE D’ELIA. CONFERENZA DEI SERVIZI PER L’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE DEL 17 SETTEMBRE 2012- ESPRESSIONE DELLA VOLONTÀ DEL COMUNE DI VADO LIGURE.-
In data 14 SETTEMBRE 2012 alle ore 10:00, in Vado Ligure nella sede Comunale, si è riunita la Giunta Comunale nelle persone dei Signori:
(vedi pdf)
Partecipa il Segretario Generale CAVIGLIA D.SSA STEFANIA
Il Signor CAVIGLIA DR. ATTILIO - Sindaco - assume la presidenza dell’adunanza, e constatatane la legalità, dichiara aperta la seduta e pone in discussione la pratica in oggetto.
LA GIUNTA COMUNALE
RICHIAMATA la legge n. 55/2002 che per gli impianti di approvvigionamento energetico definisce la competenza autorizzatoria del Ministero per lo Sviluppo Economico, previa acquisizione della Valutazione di impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente ed intesa con le Regioni interessate;
RICHIAMATI inoltre:
il D. Lgs. 18 Febbraio 2005 n. 59, recepito poi nel D. Lgs. 152/5006, di attuazione della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento che dispone che nell'ambito della procedura per il rilascio dell'autorizzazione Integrata Ambientale, il Ministero dell'Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare deve acquisire il Parere Istruttorio Conclusivo, formulato da apposita Commissione Istruttoria per l'IPPC, composta da esperti di elevata qualificazione scelti nel settore pubblico e privato ed integrata, per le attività relative a ciascuna domanda di autorizzazione, da un esperto designato da ciascuna Regione, Provincia e Comune territorialmente competenti;
la parte seconda del D.Lgs 152/06 "Norme in materia ambientale" e s.m.i. di recepimento e attuazione, tra l'altro, della direttiva 2008/1/CE concernente la prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento ed in particolare l'art. 35 comma 2-ter che dispone che le procedure di AIA avviate precedentemente all'entrata in vigore del decreto sono concluse ai sensi delle norme vigenti all'avvio del procedimento;
il DM 01/10/2008 n. 36816 del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, “Linee guida per l'individuazione e l'utilizzazione delle migliori tecniche disponibili in materia di impianti di combustione, per le attività elencate nell'allegato I del Decreto Legislativo 18 febbraio 2005, n. 59”;
RICHIAMATA l’autorizzazione rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico n. 55/01/12 del 05/03/2012, per una nuova terza sezione alimentata a carbone della potenza elettrica di 460 MW presso la centrale termoelettrica di Vado Ligure – Quiliano gestita dalla Società Tirreno Power S.p.A.;
RICORDATO che con DGR n. 1569 del 20.12.2011 la Regione Liguria ha rilasciato l’intesa ex L. 55/2002 (recepita in data 05.03.2012 nel suddetto decreto di autorizzazione unica MSE n. 55/01/2012) per la costruzione della nuova unità a carbone VL6, che prevede l’arresto dell’ultima sezione a carbone all’entrata in esercizio della prima sezione a carbone integralmente rifatta (e comunque non oltre il 9° anno dalla data di inizio dei lavori della VL6), ma subordina la sua eventuale ricostruzione, con un impianto di pari potenza, ad una nuova valutazione regionale “sulla base dei risultati conseguiti, in termini di rispetto dei limiti emissivi, ed a fronte di un progetto che recepisca la migliore tecnologia disponibile al momento”.
ACQUISITO il parere istruttorio conclusivo riferito alla domanda di AIA presentata da Tirreno Power S.p.A. per la centrale termoelettrica di Vado-Quiliano, allegato alla nota del Ministero dell'Ambiente e del Territorio e del Mare prot. 0018597 del 1/8/2012 ai fini della convocazione della Conferenza dei Servizi, che si svolgerà a Roma il prossimo 17 settembre 2012;
PRESO ATTO che la Commissione istruttoria IPPC in data 5/9/2012 si è riunita al fine dell'esame delle osservazioni riferite al parere istruttorio conclusivo inviate dal Gestore della centrale al Ministero con nota del 29/08/2012, nonché della nota del 30/08/2012 trasmessa dai Comuni di Vado Ligure e Quiliano;
RITENUTO di non condividere i contenuti del parere istruttorio conclusivo e delle ulteriori decisioni verbalizzate dal gruppo istruttore nel corso della riunione del 5/9/12, per le seguenti motivazioni:
-
in merito all’inclusione dell’assetto di esercizio 3, che prevede il funzionamento della VL5, della VL6, e di una sezione a carbone rifatta (VL3 o VL4), nonché l’avvio della ricostruzione della seconda delle vecchie sezioni a carbone, si ribadisce che la ricostruzione della seconda delle vecchie sezioni a carbone deve essere esclusa dalla procedura di AIA, in quanto dell’ultimo gruppo a carbone è prescritto l’arresto, ma non è in alcun modo autorizzata la ricostruzione (cap. 6 del P.I.C.);
-
in merito agli altri aspetti ambientali, si richiede il rispetto delle prescrizioni formulate nel parere allegato sub. A);
RIBADITA la necessità di costituire un Osservatorio Ambientale, composto da rappresentanti dei Comuni, della Provincia, della Regione e degli Enti competenti in materia ambientale e sanitaria entro ottobre 2012. L’Osservatorio dovrà essere dotato di un proprio protocollo operativo appositamente stabilito, secondo gli indirizzi forniti dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Ambiente, nonché sulla base di analoghe esperienze nazionali. Tra i compiti dell’Osservatorio Ambientale dovrà essere prevista la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS), secondo gli indirizzi forniti in merito dal Ministero della Salute. L’Osservatorio Ambientale dovrà perseguire, tra l’altro, l’obiettivo di monitorare, analizzare e valutare sia i livelli degli inquinanti che i dati epidemiologici della zona, mantenendo tempestivamente informata la popolazione locale sui risultati di tali determinazioni. La Società Tirreno Power S.p.A. è tenuta a fornire all’Osservatorio i dati di monitoraggio ambientale in suo possesso che saranno richiesti ed in particolare i dati relativi alle campagne di monitoraggio dei microinquinanti organici ed inorganici e di caratterizzazione delle deposizioni atmosferiche. La Regione Liguria provvederà a stabilire, nell’ambito del protocollo dell’Osservatorio Ambientale, le modalità di validazione dei dati e l’Ente a tal fine preposto. Nell’ambito del Regolamento per il funzionamento dell’Osservatorio di cui sopra, dovrà essere prevista la partecipazione di soggetti rappresentativi degli interessi regionali e locali;
RIBADITA la necessità che la rete di rilevamento delle immissioni venga riorganizzata in base alle nuove tecnologie di misura disponibili ed in base al raggio di ricaduta degli inquinanti, e gestita da organismi pubblici, seppure a spese del Gestore, e che siano organizzate apposite campagne di monitoraggio mobile della qualità dell’aria, che definiscano in modo oggettivo e completo la situazione complessiva di inquinamento presente sul territorio;
RIBADITA la necessità, a salvaguardia dell’occupazione, dell’elaborazione, da parte del Gestore, di proposte di interventi, convenzioni e/o accordi di sostegno all’imprenditoria locale in termini di commesse e di forniture agevolate di energia per le attività produttive locali;
DATO ATTO che il responsabile dell’istruttoria e del procedimento del presente provvedimento, ai sensi dell’art. 23, comma 5, del vigente Regolamento per l’Ordinamento degli Uffici e Servizi, è il Responsabile del Settore Ambiente, Dr. Sandro Berruti (Cat. D5);
VISTO il parere in ordine alla regolarità tecnica reso sulla proposta a norma dell’art. 49, 1° comma, del D. Lgs. 18.08.2000, n. 267 dal Capo dell’Ufficio di Staff –Tutela Ambiente, Dr. Sandro Berruti (Cat. D5), riportato a tergo del presente atto;
ATTESO che, sul presente provvedimento, il Responsabile del Settore Economico- Finanziario, Dott.ssa Ardolino M. Luigia (Cat. D5) non ha rilevato aspetti contabili;
VISTO il D.Lgs. 152/2006 s.m.i.;
VISTO il DL 7/02/2002 n. 7 conv. in Legge 9/04/2002 n. 55 s.m.i.; VISTO il D.Lgs. n. 267/2000 e s.m. ed i. ed in particolare l’art. 48; VISTA la vigente normativa al riguardo;DATO ATTO che la presente deliberazione, contestualmente alla pubblicazione all’Albo Pretorio, verrà trasmessa, in elenco, ai Capigruppo Consiliari ai sensi dell’art. 125 del D. Lgs. 18.08.2000, n. 267;
RITENUTA l’urgenza di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile secondo le modalità previste dall’art. 134, comma 4°, del D. Lgs. 18.08.2000, n. 267;
A voti unanimi espressi nei modi di legge;
DELIBERA
1. DI ESPRIMERE parere contrario interlocutorio non condividendo i contenuti del parere istruttorio conclusivo elaborato dalla Commissione IPPC e le ulteriori decisioni verbalizzate dalla stessa Commissione nella riunione del 5/9/12, per le seguenti motivazioni:
-
in merito all’inclusione dell’assetto di esercizio 3, che prevede il funzionamento della VL5, della VL6, e di una sezione a carbone rifatta (VL3 o VL4), nonché l’avvio della ricostruzione della seconda delle vecchie sezioni a carbone, si ribadisce che il riferimento alla ricostruzione della seconda delle vecchie sezioni a carbone deve essere escluso dalla procedura di AIA, in quanto dell’ultimo gruppo a carbone è prescritto l’arresto, ma non è in alcun modo autorizzata la ricostruzione (cap. 6 del P.I.C.);
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in merito agli altri aspetti ambientali, si richiede il rispetto delle prescrizioni formulate nel parere allegato sub A) al presente atto per farne parte integrante e sostanziale;
2. DI RIBADIRE la necessità che venga costituito un Osservatorio Ambientale, composto da rappresentanti dei Comuni, della Provincia, della Regione e degli Enti competenti in materia ambientale e sanitaria entro ottobre 2012. L’Osservatorio dovrà essere dotato di un proprio protocollo operativo appositamente stabilito, secondo gli indirizzi forniti dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Ambiente, nonché sulla base di analoghe esperienze nazionali. Tra i compiti dell’Osservatorio Ambientale dovrà essere prevista la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS), secondo gli indirizzi forniti in merito dal Ministero della Salute. L’Osservatorio Ambientale dovrà perseguire, tra l’altro, l’obiettivo di monitorare, analizzare e valutare sia i livelli degli inquinanti che i dati epidemiologici della zona, mantenendo tempestivamente informata la popolazione locale sui risultati di tali determinazioni. La Società Tirreno Power S.p.A. è tenuta a fornire all’Osservatorio i dati di monitoraggio ambientale in suo possesso che saranno richiesti ed in particolare i dati relativi alle campagne di monitoraggio dei microinquinanti organici ed inorganici e di caratterizzazione delle deposizioni atmosferiche. La Regione Liguria provvederà a stabilire, nell’ambito del protocollo dell’Osservatorio Ambientale, le modalità di validazione dei dati e l’Ente a tal fine preposto. Nell’ambito del Regolamento per il funzionamento dell’Osservatorio di cui sopra, dovrà essere prevista la partecipazione di soggetti rappresentativi degli interessi regionali e locali;
3. DI RIBADIRE la necessità che la rete di rilevamento delle immissioni venga riorganizzata in base alle nuove tecnologie di misura disponibili ed in base al raggio di ricaduta degli inquinanti, e gestita da organismi pubblici, seppure a spese del Gestore, e che siano organizzate apposite campagne di monitoraggio mobile della qualità dell’aria, che definiscano in modo oggettivo e completo la situazione complessiva di inquinamento presente sul territorio;
4. DI RIBADIRE la necessità, a salvaguardia dell’occupazione, dell’elaborazione, da parte del Gestore, di proposte di interventi, convenzioni e/o accordi di sostegno all’imprenditoria locale in termini di commesse e di forniture agevolate di energia per le attività produttive locali;
5. DI AUTORIZZARE il Sindaco e/o il Responsabile del Settore Ambiente ciascuno in base alla proprie competenze ad apportare in sede di Conferenza di servizi al parere allegato sub A) le modifiche ed integrazioni non sostanziali che si rendessero necessarie e/o opportune.-
*** ***
Dopodiché,
LA GIUNTA COMUNALE CON VOTI unanimi resi in forma palese;
DICHIARA
il presente provvedimento immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 4°, del D. Lgs. 18.08.2000, n. 267, stante l’urgenza di provvedere.-
***. v .***
Letto, approvato e sottoscritto
IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO GENERALE F.to CAVIGLIA DR. ATTILIO F.to CAVIGLIA D.SSA STEFANIA
PARERI AI SENSI ART. 49, comma 1, del D.Lgs 18/08/2000, n.267
REGOLARITA’ TECNICA: in ordine della regolarità tecnica del presente provvedimento, ha espresso:
PARERE: FAVOREVOLE
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO F.to BERRUTI DR. SANDRO
REGOLARITA’ CONTABILE: in ordine della regolarità contabile del presente provvedimento, ha espresso:
IL SEGRETARIO COMUNALE
COMUNE DI VADO LIGURE Provincia di Savona
Al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Direzione Generale per la Salvaguardia Ambientale Divisione VI – Rischio Industriale - Prevenzione e Controllo Integrati dell’Inquinamento
Vado Ligure 14 settembre 2012
Oggetto: Domanda del 2.02.2007, Centrale termoelettrica società Tirreno Power Spa, sito di via Armando Diaz 128, Quiliano (SV), gestore Sig. Pasquale D’Elia. Conferenza dei Servizi per l’Autorizzazione Integrata Ambientale del 17 settembre 2012- Espressione della volontà del Comune di Vado Ligure.
Il sottoscritto, quale Sindaco e rappresentante del Comune di Vado Ligure nell’ambito dell’oggetto della conferenza, illustra nel seguito l’espressione della volontà dell’Ente.
Si esprime parere contrario interlocutorio motivato formulando le seguenti prescrizioni:
1) La procedura di AIA esamina un assetto che include il rifacimento integrale anche del terzo gruppo a carbone, di cui la Regione Liguria ha prescritto l’arresto, ma di cui non ha autorizzato la ricostruzione.
Infatti con DGR n. 1569 del 20.12.2011 la Regione Liguria ha rilasciato l’intesa ex L. 55/2002 (recepita in data 5.03.2012 nel decreto di autorizzazione unica MSE n. 55/01/2012) per la costruzione della nuova unità a carbone VL6 che prevede l’arresto dell’ultima sezione a carbone all’entrata in esercizio della prima sezione a carbone integralmente rifatta (e comunque non oltre il 9° anno dalla data di inizio dei lavori della VL6), ma subordina la sua eventuale ricostruzione, con un impianto di pari potenza, ad una nuova valutazione regionale “sulla base dei risultati conseguiti, in termini di rispetto dei limiti emissivi, ed a fronte di un progetto che recepisca la migliore tecnologia disponibile al momento”. Dall’assetto 3 si prescrive quindi che venga stralciato ogni riferimento alla ricostruzione del secondo dei due vecchi gruppi a carbone, del quale deve essere prevista solo la dismissione.2) In analogia a quanto prescritto dal Ministero della Salute con nota n. DGPREV 0026356 – P-20-11-2011 per il nuovo gruppo VL6, con prescrizione recepita nell’Autorizzazione Unica n. 55/2012, anche per i gruppi VL3 e VL4 si prescrive il rispetto dei limiti emissivi degli
Piazza S. Giovanni Battista, 5 17047 - Vado Ligure (SV)
Tel. 019.88.63.50
Fax 019.88.02.14 / 019.21.60.076SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE CERTIFICATO
E-mail: ambiente@cert.comune.vado-ligure.sv.it
info@cert.comune.vado-ligure.sv.it www.comune.vado-ligure.sv.it
C.F./P. IVA 00251200093
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“altri inquinanti” previsti dal Dlgs. 133/2005 (allegato I), modificando il punto 7 del par. 10.3.1 del PIC.
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3) Analogamente si prescrive che nell’ambito delle attività di campionamento vengano previste analisi per ogni singolo carico di carbone ed analisi sulle ceneri leggere residue dalla combustione, relativamente alla presenza di attività radiogena.
Nel caso di mancato accoglimento delle richieste di cui ai punti 2) e 3), se ne prescrive l’applicazione ai sensi degli artt. 216 e 217 del R.D. 1265/1934.
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4) Per quanto riguarda gli inquinanti principali si prende atto che la Commissione si è orientata a stabilire quali limiti prescritti per SOx ed NOx e polveri, il valore di intervallo più elevato delle BREF. Tuttavia la prescrizione non è posta come limite in concentrazione, ma come limite massico. E’ quindi necessario prescrivere che il Piano di monitoraggio e controllo preveda un protocollo operativo ( tempi, modalità, procedure) per la verifica dei suddetti dati, inclusa la portata dei fumi e che, prima della sua definitiva approvazione, venga discusso e validato dall’Osservatorio Ambientale di cui a pag. 22 del DD MSE 55/01/2012.
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5) Non è stata prescritta l’accensione a metano dei vecchi gruppi a carbone nel periodo transitorio, mentre l’accensione a gasolio/olio combustibile è fonte di emissioni molto consistenti e pericolose dovute alla presenza di incombusti ed all’inadeguato funzionamento degli abbattitori delle emissioni stesse; si prescrive che tali emissioni rientrino nei calcoli relativi alla portata massica di inquinanti nei fumi e l’accensione a metano almeno dell’ultimo gruppo a carbone destinato ad essere arrestato.
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6) La realizzazione della copertura del carbonile viene prevista entro 3 anni dalla pubblicazione sulla G.U. del decreto MSE n. 55/01/2012 (avvenuta il 15 marzo 2012); nella relazione della Commissione IPPC si conferma tale previsione e si richiede la presentazione del relativo progetto entro 6 mesi dal rilascio della AIA (paragrafo 10).
Anche per la realizzazione della copertura del carbonile, e non solo per la sua progettazione, richiediamo che il termine, del 15 marzo 2015, sia indipendente dalla realizzazione della sezione VL6 (fermo restando che la VL6 non potrà entrare in esercizio finché la suddetta opera non sia stata realizzata).
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7) Si prescrivano adeguate garanzie sull’effettivo contenimento del prelievo dell’acqua da pozzi ed acquedotto potabile.
Tra le prescrizioni formulate dalla Regione Liguria nell’ambito dell’intesa ex lege 55/2002 e recepite dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’autorizzazione unica n. 55/01/2012 per la realizzazione del nuovo impianto a carbone da 460 MWe, compare l’obbligo per il gestore di conseguire un recupero di acqua dedicata al funzionamento degli impianti di produzione di almeno 200.000 [m3/anno] rispetto ai consumi precedenti quantificabili in circa 1.000.000 [m3/anno], entro il primo quadrimestre 2012.Anche questo problema è all’ordine del giorno da numerosi anni. In basi al DMA di esclusione della VIA n. 10541 del 3 ottobre 2001 Tirreno Power avrebbe dovuto “prima dell’avvio a pieno regime delle nuove sezioni in ciclo combinato .... presentare agli uffici competenti della Regione Liguria un progetto finalizzato a ridurre, per il funzionamento degli impianti, gli attuali emungimenti di acqua dalle fonti “pozzi” e “potabile”. Nonostante ciò i consumi idrici non sono stati mai ridotti, come risulta consultando i dati sui consumi idrici forniti dall’Azienda stessa in sede di richiesta AIA, dati che continuano ad evidenziare un consumo superiore al milione di m3/anno.
Si prende quindi atto della prescrizione di ridurre il prelievo di acqua dall’acquedotto attraverso la messa in esercizio di un impianto di osmosi inversa per il riutilizzo delle acque
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di scarico del depuratore consortile di Savona, ma si rileva la mancata indicazione di un limite assoluto nel prelievo dell’acqua dall’acquedotto, limite che non dovrebbe mai in nessun caso essere superiore a 800.000 mc/anno, qualunque sia la potenza complessiva degli impianti di produzione energia elettrica installati, come già previsto sin dal DMA 10541/2001, il tutto da attuarsi entro un anno dal rilascio dell’AIA.
-
8) Si prescrive l’obbligo di ridurre del 10% le emissioni come previsto al punto 6 del par. 10.3.1 del Parere istruttorio del 2 luglio 2012:
“A partire dal quarto anno dal rilascio dell’AIA all’entrata in esercizio della sezione VL6 i limiti massici descritti al punto 5) devono essere ridotti del 10%; a tal fine il gestore dovrà presentare entro 18 mesi dal rilascio dell’aia uno studio di fattibilità tecnica per la individuazione dei possibili interventi da adottare, nella logica della sostenibilità tecnico- economica, e per ottenerne le dovute autorizzazioni così da poter garantire il raggiungimento degli obiettivi prescritti.”(obbligo che è stato riformulato in maniera meno cogente nella stesura del PIC).
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9) Si prescrive che “tutte le anomalie, i malfunzionamenti o gli incidenti che possono verificarsi all’interno dell’impianto, e che hanno o potrebbero comportare un impatto ambientale” vengano comunicate immediatamente via PEC anche ai Comuni.
10) Nel novembre 2011 l’Agenzia Europea per l’ambiente (EEA) ha pubblicato uno studio dal titolo “Revealing the costs of air pollution from industrial facilities in Europe” sugli impatti sanitari ed economici dell’inquinamento atmosferico dei principali impianti industriali europei. In detto Studio vengono considerati i costi “sociali” dell’inquinamento atmosferico dei più importanti insediamenti industriali europei. Il 75% dei danni ambientali è determinato da 622 impianti industriali e l’impianto della centrale Tirreno Power di Vado Ligure si colloca al 118° posto, settimo in Italia.
Detto Studio analogamente a quanto emerso:
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dalla Relazione su “Inquinamento e salute in provincia di Savona”, datata 3 dicembre 2010, a cura dell’ Ordine dei Medici di Savona,
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nel documento ARPAL relativo al “programma di monitoraggio per il controllo dell’ambiente marino costiero ligure” “Relazione sull’attività svolta e risultati ottenuti – gennaio 2010” ,
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nel documento Tirreno Power “Realizzazione e gestione di una rete di biomonitoraggio terrestre nel territorio circostante la centrale termoelettrica di Vado Ligure” “Gestione della rete anno 2006- 2007 Relazione tecnico-scientifica”
pone serie preoccupazioni dal punto di vista sanitario per la popolazione che vive, lavora o soggiorna a Vado Ligure e nel comprensorio savonese.
Bisogna tenere bene a mente che a Vado Ligure la Centrale termoelettrica non è l’unica fonte di inquinamento, ma vi sono altre molteplici attività industriali (artigianali e commerciali) di cui altre 3 (oltre Tirreno Power) a rischio di incidente rilevante.
Inoltre è in corso l’iter per la costruzione di una piattaforma a mare che se fosse realizzata comporterebbe un forte aumento dell’attività portuale con implicazioni anche sul trasporto su gomma, che potrebbe a regime comportare un raddoppio dei mezzi pesanti che già oggi transitano a Vado Ligure (da 750 a 1.500 automezzi al giorno)
A questo traffico si aggiungerà quello tutt’altro che trascurabile, sia come traffico pesante su gomma che come traffico navale, indotto dai lavori di costruzione e successivo esercizio del
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nuovo gruppo della Centrale, anche per l’approvvigionamento di materie prime e per lo smaltimento dei residui del ciclo produttivo.
Si raccomanda quindi la redazione da parte delle Autorità competenti di adeguati strumenti conoscitivi dello stato effettivo di salubrità dell’ambiente e l’adozione di idonei strumenti di programmazione, che tengano conto non solo delle ricadute ambientali del singolo intervento, ma anche e soprattutto del complesso degli interventi programmati sul territorio. In altre parole il calcolo dell’impatto reale di ciascun progetto deve identificare, descrivere, confrontare e valutare anche gli impatti cumulativi, ovvero l’impatto di tutte le opere/impianti ed infrastrutture, sia esistenti che di progetto, sul territorio circostante, che dal punto di vista ambientale e sanitario interagiscono negativamente (o anche positivamente) fra loro.
La mancanza di valutazione dei probabili e potenziali effetti cumulativi di progetti contermini o localizzati nel contesto territoriale di influenza potenziale dell’impianto, non consente di avere una visione completa e reale delle ricadute ambientali e socio sanitarie degli interventi.
Per questo motivo è sempre più urgente la necessità della Valutazione di Impatto Sanitario (VIS).
*****************Ulteriori indicazioni
Prendiamo atto che secondo la Commissione la rete di monitoraggio esterna non costituisce materia di competenza dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.
Si prescrive al Gestore ed alle Autorità competenti, che la rete di rilevamento, in quanto progettata negli anni settanta e seppure rimodulata successivamente, venga riorganizzata in base alle nuove tecnologie di misura disponibili ed in base al raggio di ricaduta degli inquinanti.
Inoltre dato che il Dlgs.155/2010 prevede il monitoraggio di una serie di inquinanti (biossido di zolfo, biossido di azoto, ossidi di azoto, particolato, piombo, benzene, monossido di carbonio, arsenico, nichel, cadmio e benzo(a)pirene) e le linee guida APAT per la predisposizione delle reti di monitoraggio della qualità dell'aria in zone residenziali, aggiungono l'ozono, si propone l'inclusione nel monitoraggio di: biossido di zolfo, biossido di azoto, ossidi di azoto, ozono, particolato PM 10 e PM 2,5, piombo, monossido di carbonio, arsenico, nichel, cadmio, idrocarburi policiclici aromatici (in particolare il benzo(a)pirene ) e composti organici volatili (in particolare benzene).
Più in generale si prescrive che la rete di monitoraggio sia riorganizzata e gestita da organismi pubblici, a spese del Gestore.
Riteniamo necessario rendere obbligatorio, in tale contesto, anche l’effettuazione di apposite campagne di monitoraggio mobile della qualità dell’aria, che definiscano in modo oggettivo e completo la situazione complessiva di inquinamento presente sul territorio.
Infine, pur non costituendo oggetto della presente procedura, richiediamo la predisposizione di proposte da parte del Gestore di interventi, convenzioni e/o accordi di sostegno all’imprenditoria locale in termini di commesse e di forniture agevolate di energia per le attività produttive locali.
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Conclusioni
Questa Amministrazione, anche con il supporto di perizie tecniche, ha fin qui espresso in tutte le sedi ove è stata chiamata a pronunciarsi la propria contrarietà all’assetto della centrale termoelettrica, a partire dalla proposta di realizzazione della unità VL6, che non possiamo che ribadire. Tale contrarietà è sempre stata motivata dalla necessità di tutelare gli interessi della collettività amministrata, della popolazione e del territorio comprensoriale intesi come diritto alla salute e ad un ambiente salubre.
I Comuni non hanno mai avuto la possibilità (sia in termini giuridici che in termini economici), di controllare in prima persona le modalità di conduzione di detto impianto, la correttezza dei dati delle emissioni a camino e la significatività dei dati della rete di rilevamento delle immissioni in atmosfera; ciò, unito alla mancata realizzazione dei miglioramenti non solo promessi, ma addirittura prescritti nei precedenti provvedimenti autorizzativi, non ha favorito il dialogo fra la parte pubblica e la parte imprenditoriale.
La procedura per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale dell’impianto esistente, avviata nel 2007, poteva essere l’occasione per fare chiarezza e valutare, con maggiore serenità e consapevolezza, la costruzione del nuovo gruppo VL6, alla luce di un’analisi obiettiva del reale impatto ambientale delle vecchi sezioni VL3 e VL4.
Infine, ferma restando l’impossibilità di interdire la chiusura della Centrale in mancanza di dati pubblicamente validati, si sottolinea che le suddette prescrizioni, lungi dal costituire pura posizione formale volta a “mascherare” un diniego, costituiscono il risultato di un difficile quanto puntuale percorso di lavoro voto ad individuare una soluzione equa della questione, che sia in grado di contemperare le legittime istanze delle parti.
Tanto è necessario esprimere, consapevoli e preoccupati come siamo per l’attuale congiuntura economica che sta pesando in modo insostenibile sulle nostre famiglie e che rappresenta una priorità della nostra agenda politica, suggerendo di valutare seriamente ogni proposta di investimento che possa portare lavoro e benessere.
Le prescrizioni sopra elaborate costituiscono quindi espressione di parere contrario al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale di cui alla procedura in oggetto, superabile esclusivamente attraverso l’accoglimento delle indicazioni ivi contenute, formulate a tutela della salute, dell’ambiente e del diritto al lavoro. Si auspica che tali indicazioni possano essere recepite dalla Conferenza di servizi e/o volontariamente dal Gestore stesso.
La messa in opera di adeguate tecnologie migliorative in grado di abbassare le emissioni inquinanti, anche durante la residua vita dei vecchi gruppi a carbone, sarebbe un’occasione per stabilire un rapporto di fiducia e leale collaborazione tra la gestione della centrale termoelettrica, l’Amministrazione comunale e la popolazione locale.
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