- 06 luglio 2012, 15:46

Santuario: un calvario chiamato Telecom Italia

Spett.le Redazione, scrivo a nome di un folto gruppo di famiglie residenti a Savona, nella Valle del Letimbro, che da tempo stanno portando avanti un’instancabile battaglia contro Telecom, allo scopo di essere raggiunti da una linea ADSL degna di essere definita tale.

"Attualmente, come da troppi anni a questa parte, siamo “serviti” – se così si può dire – da una linea a 640 kb, cioè, per chi non se ne intende, poco più di mezzo Mega (a Savona città ne vengono forniti almeno 7)! La stazione Mini-dslam che ha sede nel borgo di San Bernardo conta, ormai, circa 400 utenti ed è praticamente satura. Ciò fa sì che non sempre la linea funzioni al meglio delle sue già misere possibilità e rende difficili, se non addirittura impossibili, tante operazioni che, per chi vive in centro, sono assolutamente banali. Nel mio caso, ad esempio, non è raro che l’invio tramite posta elettronica di una presentazione in PPT o del testo di una corposa tesi di laurea si interrompa più volte a metà, con tutta una serie di conseguenze sui modi e sui tempi (per non parlare del mio equilibrio psichico!) che non sto a descrivere in questa sede.

Lo scorso anno, dopo un numero incalcolabile di chiamate e proteste al 187 (i cui operatori rispondono, tra l’altro, in maniera assurdamente stereotipata), io ed alcuni altri utenti insoddisfatti abbiamo deciso di tentare la strada della raccolta firme: una petizione, sottoscritta da centinaia di persone, è stata infine consegnata a Telecom e, contestualmente, al Comune di Savona, nella speranza di ottenere un riscontro.

All’inizio di quest’anno, sia Telecom che il Comune hanno parlato, anche se in via ufficiosa, di un imminente passaggio di tutta la valle del Letimbro ai fatidici sette Mega, spiegando che i lavori necessari sarebbero stati effettuati entro l’estate. Da allora, non solo non è stato fatto nulla, ma addirittura Telecom, nuovamente interpellata poco tempo fa, ha sostenuto di non poter confermare alcunché in proposito.

Capisco che al mondo vi siamo problemi ben più gravi, rispetto ai quali il nostro si configura come un’inezia o, forse, ancora meno; tuttavia, posso assicurare che chi ha bisogno di Internet per lavorare (non stiamo parlando della possibilità di scaricare film o musica) è gravemente danneggiato dalla situazione in essere.

Se si pensa che le linee telefoniche che si snodano lungo Via Santuario risalgono a settant’anni fa, mi viene spontaneo pensare che allora la periferia era considerata più e meglio di oggi: se non altro, tutti noi avevamo la stessa possibilità di telefonare che avevano gli abitanti della città.

Al contrario, nel 2012, chi abita a pochissimi km dal centro (io, ad esempio, vivo a 3 km scarsi da Piazza Lavagnola) è dimenticato da Dio, o dovrei dire dal “dio Telecom”, dal momento che nessun altro gestore è attualmente in grado di contrastare il potere monopolistico che Telecom detiene sul nostro quartiere!

Non sappiamo davvero più a chi rivolgerci per mantenere desta l’attenzione sul nostro problema o, meglio ancora, per ottenere un minimo di considerazione: siamo stanchi e demoralizzati, ed inoltre ci sentiamo defraudati, perché – questa è la ciliegina sulla torta! – sappiate che, per poter usufruire della straordinaria linea a 640 kb noi utenti “fortunati” dobbiamo pagare tanto quanto coloro che sfruttano la linea a sette o a 20 mega! Già, paradossalmente, io che fatico a spedire una e-mail e i miei genitori che, in centro, possono guardare in streaming più filmati contemporaneamente abbiamo lo stesso, identico contratto!!!!

Non è forse una presa in giro? Dobbiamo cambiare casa per poter usufruire dei mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione? Non è forse una vergogna che le centinaia di famiglie della valle del Letimbro (che abitano, al massimo, a 6-7 km dal centro) debbano invidiare i loro vicini “cittadini” quasi vivessero in cima ad una montagna con il cocuzzolo perennemente avvolto dalle nuvole e lontana da ogni forma di civiltà?

Mi scuso per lo sfogo, reso ancor più urgente dal fatto di avere un figlio particolarmente bravo in informatica (bando alla modestia), ma impossibilitato a svolgere gran parte delle sue attività da una linea che non offre né velocità né stabilità alcuna.

Ringraziando per la cortese attenzione e sperando in una pubblicazione che possa sortire qualche effetto, porgo a tutti voi della Redazione distinti saluti."

Silvia Costa - Cittadini Santuario