"Mi candidai per portare l’attenzione su tre aspetti delle vicende cittadine:
· la qualità delle persone (che curriculum hai, che cosa hai fatto, ti sei mai interessato della città e del bene pubblico?);
· la trasparenza (perché colui che ha il potere di indicare un candidato ne indica uno anziché un altro? Con che criteri, con che obiettivi?);
· il progetto della comunità (un candidato può andare bene per tutelare gli interessi presenti, un altro può portare nuovi imprenditori che magari danno fastidio alle rendite di posizione locali ed un potere locale, delegato alla scelta può preferire una delle alternative dette dianzi); un porto per chi c’è e magari fa poco o un porto per chi oggi è altrove?
Se uno dei tre poteri avesse scelto me, la terna sarebbe stata costretta a confrontarsi su un progetto di porto e di territorio, pubblicamente, costringendo i diversi poteri esistenti a esprimersi e legittimarsi. Non dubito che alla fine non sarei stato scelto ma la città avrebbe avuto un dibattito ed un chiarimento degli obiettivi.
Invece oggi quale porto per quale città?
Invece abbiamo il silenzio, in una città in cui la messa dovrebbe essere detta in latino perché l’unica cosa che si deve capire è il potere degli officianti.
So bene l’inglese, sono stato progettista di porti ed ho gestito aziende pubbliche e private (ancora oggi); per 5 anni ho fatto il Consigliere Comunale e tutti hanno potuto vedere che ero sempre presente, sia in aula, sia nelle commissioni, sia negli uffici a studiare le pratiche. Ancora oggi sono impegnato in Italia Nostra per il bene cittadino (dando qualche fastidio).
Qualcun altro candidato si vuole confrontare?"