"La proposta del vicepresidente di Confindustria Regina di cancellare il limite di 12 miglia per le trivellazioni petrolifere in mare vicino a parchi e aree protette marine, è totalmente irricevibile. Ed è grave che uno dei massimi rappresentanti dell’industria italiana non capisca che per il lavoro, per lo sviluppo, un Paese come il nostro deve preoccuparsi molto di più di salvaguardare l’ambiente e il paesaggio che non di estrarre qualche barile di petrolio”. Lo dichiara il senatore Pd Roberto Della Seta, capogruppo in Commissione ambiente, commentando l’intervento di Regina all’assemblea dell’Unione petrolifera.
“Piaccia o no al vicepresidente di Confindustria e ai nostri petrolieri – continua Della Seta - il mondo e in particolare l'Europa stanno andando in un'altra direzione: la Germania prevede che entro pochi anni il suo fabbisogno elettrico verrà soddisfatto per oltre metà dalle fonti pulite, e nel settore della mobilità l'innovazione scommette sempre di più sull'elettrico e sull'ibrido. Su un punto invece condivido ciò che ha detto il presidente dell’Unione petrolifera De Vita: l'era del petrolio non finirà per esaurimento della risorsa. Ciò che condanna l'oro nero sono i suoi elevatissimi costi esterni, a cominciare dall'inquinamento e dall'impatto sul clima che già oggi provoca in molte parti del mondo danni economici e sociali consistenti".