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| 03 aprile 2012, 13:15

Coincidenze - 2: Mentre nessuno si incatenava alla Tirreno Power l’Antimafia entrava nel cantiere della Maersk

A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Mattinata “strana” quella di oggi: mentre circolava (infondata) la notizia che un uomo si era incatenato ai cancelli della Tirreno Power “per l’articolo 18”, la Direzione Investigativa Antimafia entrava nel cantiere Maersk di Vado Ligure. Una curiosa coincidenza...

Coincidenze - 2: Mentre nessuno si incatenava alla Tirreno Power l’Antimafia entrava nel cantiere della Maersk

Mentre la DIA accedeva al cantiere Maersk l’assessore Guccinelli trovava la sua cassetta di risonanza proprio su questi due temi con uno sfondone quantomai inopportuno: “i tempi dei tribunali non coincidono con quelli dell’economia” dichiarava riferendosi ai ricorsi in corso sull’ampliamento della Centrale
E grazie al cielo ha ragione. Come è normale che simili sparate trovino facile sponda su organi di stampa sponsorizzati dall’industria pesante e leggera in declino.

Quel che ha invece dell’incredibile è che un politico - retribuito con danaro pubblico - si preoccupi degli interessi di un privato anzichè della salute dei cittadini, a mero esempio. E che lo faccia oltretutto nascondendosi dietro il dito di un’improbabile occupazione promessa da un’azienda come Tirreno Power che sta riducendo il suo organico con incentivi all’esodo concordati con le forze sindacali, che a loro volta - più realisti del re - assumono funzioni di promoter e persino di ufficio stampa, quando la stampa arriva.

Invece oggi, mentre la stampa era distratta ai cancelli della centrale da un’azione dimostrativa (mai realmente avvenuta) di un quarantunenne dipendente della MIB di Taranto / Polimeri Sud - fornitore di Tirreno Power - licenziato dalla sua azienda l’8 settembre 2008, a pochi metri la DIA accedeva al cantiere di Maersk - GLF Fincosit

Chi vivrà vedrà?

Così nel frattempo la DIA: "Nella mattinata odierna, personale del Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Genova ha effettuato un accesso ispettivo presso il cantiere relativo alla costruzione della "Piastra Multifunzionale del porto di Vado Ligure"

Nella mattinata odierna, personale del Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Genova, congiuntamente a quello della Questura, del Comando Provinciale dei Carabinieri, della Guardia di Finanza nonché del locale Provveditorato alle Opere Pubbliche, dell'Ispettorato Provinciale del lavoro e l'ARPAL, coadiuvati dalla speciale task force costituita presso la Prefettura UTG di Savona, ha effettuato un accesso ispettivo presso il cantiere relativo alla costruzione della "Piastra Multifunzionale del porto di Vado Ligure", per i controlli preventivi nelle attività a rischio di infiltrazione da parte della criminalità organizzata nonché sulla verifica del rispetto della normativa in materia di lavoro e delle misure relative alla sicurezza dei lavoratori.

Durante l'attività ispettiva, disposta dal Prefetto di Savona dott.ssa Gerardina BASILICATA, in attuazione delle direttive del Ministro dell'Interno in merito ai controlli preventivi in attività a rischio di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata, sono state impiegate complessivamente 20 unità che hanno proceduto all'identificazione ed al controllo di:

  • n. 25 persone addette ai lavori;

  • n. 13 persone giuridiche;

  • n. 23 automezzi.

Nell'ambito dell'attuazione del dispositivo di contrasto finalizzato ad impedire infiltrazioni della criminalità organizzata nell'economia legale dei lavori pubblici, il Gruppo Interforze - composto dalla Direzione Investigativa Antimafia, dalla Polizia di Stato, dai Carabinieri, dalla Guardia di Finanza, dal Provveditorato alle Opere Pubbliche e dall'Ispettorato Provinciale del Lavoro e coordinato dalla Prefettura di Savona - opera un continuo monitoraggio, oltre che sui cantieri aperti e sulle ditte aggiudicatrici degli appalti pubblici, anche delle infrastrutture e degli insediamenti industriali per la prevenzione e la repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa.

In tale ambito il Centro Operativo DIA di Genova, in ragione delle specifiche competenze, svolge un ruolo di cerniera delle attività ispettive, sia assicurando l'assetto sinergico con le forze di polizia e sociali territoriali, sia agendo in autonomia controllando periodicamente le imprese, gli uomini e i mezzi operanti nei cantieri strutturando metodi e modelli info-investigativi i cui risultati confluiscono in elaborati demandati alla cognizione del Sig. Prefetto di Savona, dott.ssa Gerardina BASILICATA, cui sono conferiti specifici poteri in tema di contrasto degli appalti pubblici, al fine di scongiurare eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa.

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