- 18 marzo 2012, 10:28

Provincia, Caviglione (Gruppo misto): "Ferrania...polo di che cosa?"

"http://www.savonaeconomica.it/index.php?base=dettaglio_news&id_news=4973 

Dal link sovrastante si evince che, come pure deliberato da Provincia e Comune di Savona circa un anno fa, Ferrania possa diventare uno dei 2 poli di ricerca nel campo delle energie rinnovabili, e inoltre anche sede di loro applicazione pratica, con quindi prospettive di creare nuovi e numerosi posti di lavoro, per di più assai qualificati, oltre che di dare nella nostra provincia uno sviluppo molto più sostenibile, ambientalmente ed economicamente, nella produzione di energia rispetto allo stato attuale, nel quale la filiera del carbone continua a dominare incontrastata da oltre 40 anni.

Quindi non risulterebbe più solamente Ferrania Solis a rappresentare la produzione di energia rinnovabile, sotto forma di fotovoltaico, ma in programma vi sarebbe la creazione di un polo energetico, che costituirebbe così anche una valida risposta all'annosa crisi lavorativa della Ferrania e della Valbormida in genere.

Ma da quando i 2 enti hanno emesso contemporaneamente questa delibera è calato sull'argomento un silenzio assordante (presente anche nell'ultimo roboante consiglio provinciale sulla crisi economica e lavorativa savonese), mentre da alcuni mesi non si fa invece che parlare del  progetto di Ferrania Ecologies sul biodigestore di rifiuti, che dovrebbe provvedere allo smaltimento dei rifiuti organici della provincia.

Sulla questione non posso che essere d'accordo con quanto è stato espresso dall'ex-vice sindaco di Cairo Ligorio. Un impianto simile è già previsto nella discarica vadese del Boscaccio, e inoltre, data l'enorme capacità prevista di smaltimento, fino a 90.000 tonnellate di umido annue, esso sarebbe in grado di smaltire non solo l'organico domestico, ma anche agricolo e industriale, e non solo della provincia di Savona; ne verrebbe certamente ad essere inficiata la qualità del compost prodotto, senza contare gli alti tassi di inquinanti emessi in aria e al suolo.

Inoltre ben pochi sarebbero i nuovi posti di lavoro da esso assicurati (si parla da 8 a 10).

Ma le brutte notizie non finiscono qui: ecco nei giorni scorsi essere riesumato il vecchio progetto della proprietà di Ferrania circa la costruzione di una megacentrale a biomasse in quell'area (vedi articolo), di ben 10 Mw di porenza elettrica; un'enormità di produzione energetica, se si pensa che, ad esempio, Calizzano prevede la costruzione di una centrale a biomasse di "soli" 3 MW, il cui funzionamento non potrà andare avanti più di qualche anno utilizzando solo la biomassa lignea della zona, prevedendo quindi in seguito prima l'uso di legna proveniente da siti sempre più distanti, financo dall'estero (sull'esempio di altre realtà italiane), poi, probabilmente, anche la combustione di rifiuti solidi, per far si che la proprietà consegua qualche vantaggio economico dalla sua azienda.

Purtroppo la legislazione ancora vigente considera l’energia a biomasse un tipo di energia rinnovabile, così come pure il rifiuto organico. Ovviamente, così facendo, le emissioni inquinanti, già presenti in gran quantità dalla sola combustione a legna, si arricchirebbero ulteriormente di altre sostanze gravemente nocive, diossina in primis. Se questo è ciò che potrebbe facilmente succedere per la centrale di Calizzano, figuriamoci per quella programmata a Ferrania, oltre 3 volte più potente.

L'impianto a biomasse di Ferrania allora escluderebbe il biodigestore? Purtroppo no, dato che il primo potrebbe bruciare i rifiuti solidi che non potrebbero essere conferiti nel secondo… della serie, il cerchio si chiude, a proposito del piano dei rifiuti e di CDR previsti dalla delibera provinciale del 2007 tuttora vigente.

Ecco quindi che Ferrania potrebbe apprestarsi a diventare non il polo delle energie rinnovabili, ma il polo dei rifiuti della provincia di Savona, affiancando Vado, e gareggiando con quest'ultima riguardo sia i rifiuti che il carbone, considerando la vicina Bragno con la sua Italiana Coke.

Certo che si parla, e si approva, di ampliamenti a carbone, di ampliamenti di discariche, con annessa combustione di rifiuti, ma non si accenna minimamente, con questa triste realtà ambientale e sanitaria, ad ampliamenti sempre più necessari degli ospedali di Savona e di Cairo (anzi, per quest'ultimo si ipotizza persino un ridimensionamento).

A proposito di questa assurda e orrenda centrale di Ferrania viene inoltre da domandarsi: cosa mai sarà servito l’odg approvato all’unanimità in Provincia, partorito a seguito del mio, bocciato, sulla centrale di Calizzano? La risposta è sin troppo facile..."

Com. Marco Caviglione, Consigliere Provinciale, Gruppo Misto