- 24 febbraio 2012, 08:16

Doppi giochi? Lettera del PD di Vado a Burlando, ma leggendola sembra scritta da Caviglia

Che il PD vadese abbia capito solo dopo due anni cosa chiede Caviglia? O è una semplice tattica per spingere ancora su Tirreno Power, scatenando una guerra tra poveri?

Il Pd di vado ligure vuole l'ampliamento della centrale a carbone. S'era capito da un pezzo. E la chiusura della OCV ha fornito uno loro uno strumento, quello del ricatto occupazionale, per tentare di portare i vadesi, da sempre in opposizione al progetto, dalla propria parte.

Fino a ieri però lo ha fatto nella maniera tipica del PD locale: polemizzando contro l'amministrazione vadese, una delle poche in Italia ad essere realmente attenta alle condizioni di salute della propria gente, accusando Caviglia di ostruzionismo per principio, cioè non volere a tutti i costi il progetto di ampliamento della centrale a carbone.

Cosa è successo invece ieri da far "smorzare i toni" al PD vadese?

Ieri intervistiamo Franca Guelfi, vice-sindaco di Vado, e raccogliamo la voce del sindaco Caviglia, i quali ripetono per l'ennesima volta che l'amministrazione vadese non ha mai espresso un "no dogmatico" al progetto Tirreno Power, ma esige (in soldoni) delle indagini ambientali che dimostrino che a Vado i livelli di inquinamento siano "sufficientemente accettabili" da poter aggiungerne altro...

Ora, indipendentemente dal fatto che si tratta di una posizione comunque non condivisibile, poichè nel 2012 la tecnologia è arrivata a livelli sufficienti da poter garantire la minimizzazione delle emissioni inquinanti, (se non avviene è solo per una questione di profitto delle aziende, con la connivenza di politicanti e sindacalisti), l'affermazione ha "suscitato" un ipocrita scalpore, come se fosse una novità assoluta, un cambiamento di rotta che di fatto non c'è.

E così, di fronte alle "affermazioni apprese ieri dalla stampa", il Direttivo del Circolo PD di Vado Ligure scrive a Burlando, senza mancare di un po' di polemica, dicendo ciò che Caviglia dice da due anni: si può trattare sulla centrale a carbone a patto che si parta subito con "una attenta campagna di  monitoraggio della qualità dell’aria gestita  da soggetti pubblici che rilevi non solo gli inquinanti previsti dalla Legge ma tutte le specie inquinanti , prodotte nel comprensorio di Vado e Quiliano e per tutte le attività che possono produrre emissioni di inquinanti , non solo quelli della Centrale . Analogamente occorre monitorare anche le acque e il suolo"...

A leggere questa frase, estrapolata dalla lettera che pubblichiamo a fine testo, sembra che sia il PD stesso a non volere la centrale, altrimenti non chiederebbe delle analisi (molte già state fatte da comitati come quello valbormidese sull'inceneritore) che dimostrerebbero che i tassi di inquinamento a Vado sono, con tutta probabilità, già ampiamente sopra i livelli consentiti.

Senza dimenticare che le analisi sulle pm2,5, come chiede nella lettera sempre il PD e chieste da anni dalla Giunta Caviglia, non sarebbero possibili pochè (almeno fino al 2009) non esistevano filtri in grado di rilevarle a sufficienza.

E, forse, dimenticando pure che, come sottolinea Medicina Democratica, da studiare sarebbe pure l'effetto sinergico dei fattori inquinanti: per comprendere meglio, quando più fattori inquinanti si incontrano non si "sommano" l'un l'altro, ma generano un effetto "integrato" che ne aumenta esponenzialmente (decuplica) la nocività.

Comunque, pur accettando la proposta di fare delle analisi specifiche sul territorio, la domanda diventa: a chi l'arduo compito di effettuarle, visto che fino ad oggi sono le stesse aziende ad essere incaricate di effettuare da sole le proprie analisi? All'Arpal, che fino ad oggi rimanda quasi sempre ai documenti forniti dalla stessa Tirreno Power? Nella lettera non v'è traccia.

Ma veniamo alla questione lavoro.

Il Pd non perde occasione di ribadire la pretesa di lavoro per le aziende e per i cittadini vadesi. Lo si evince dai punti 5 e 6 della lettera, nei quali dice alla regione che "le assunzioni di personale in Centrale devono essere effettuate tra i residenti di Vado , in particolare tra coloro che appartengono a categorie particolarmente svantaggiate o per i Lavoratori licenziati" mentre "per i lavori previsti dalla ristrutturazione della Centrale deve essere previsto l’impiego delle aziende locali".

Poveri disoccupati FAC. Poveri disoccupati valbormidesi. E pure poveri disoccupati OCV.

Oltre al fatto che la discriminazione tra disoccupati non aiuta certo la soluzione del problema alla radice, cioè impedire che le aziende facciano ciò che vogliono (come chiudere per aprire in Malesia) scaricando i propri dipendenti, per l'ennesima volta c'è da chiedersi: quanti posti di lavoro garantirebbero due nuovi gruppi a carbone? 10? 20? Eppure i dicoccupati nella provincia di savona superano già i 700...

E' tollerabile aumentare l'inquinamento e quindi la probabilità di morire di cancro per una manciata di posti di lavoro?

Questa non è "sostenibilità". Nell'attesa che anche i neo disoccupati se ne rendano conto, pubblichiamo comunque, per dovere di cronaca, la lettera integrale.

 

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Alla c.a. del Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e degli Assessori Briano e Guccinelli per il tramite dei Consiglieri regionali Miceli e Boffa .

Il Direttivo del Circolo del PD di Vado del 23 febbraio 2012 condivide il giudizio positivo sull’intesa raggiunta tra Regione Liguria e Tirreno Power  , espresso dalla Segreteria Provinciale di Savona del nostro Partito . E’ evidente a tutti infatti che quanto previsto nell’intesa riduce in modo significativo le emissioni della Centrale.

Rimarchiamo tuttavia che l’assenza dell’Amministrazione Comunale vadese  nei soggetti istituzionali che hanno portato alla stesura della delibera regionale a Dicembre 2011, ha limitato gli effetti della trattativa che oggi auspichiamo, e che potevamo realizzarsi anche allora.

In queste ore abbiamo appreso dagli organi di stampa che il Sindaco Caviglia intenderebbe riavviare una discussione con la Regione Liguria sulla questione di Tirreno Power .

Speriamo davvero che sia sincero.

In attesa di capire meglio la serietà dei propositi del Sindaco di Vado Ligure intendiamo però segnalare alcune questioni alla Regione Liguria che a nostro parere dovrebbero essere ancora inserite  oppure che sono già parte dell’intesa ma sulle quali raccomandiamo una particolare attenzione :

1-    E’ necessario partire subito con una attenta campagna di  monitoraggio della qualità dell’aria gestita  da soggetti pubblici che rilevi non solo gli inquinanti previsti dalla Legge ma tutte le specie inquinanti , prodotte nel comprensorio di Vado e Quiliano e per tutte le attività che possono produrre emissioni di inquinanti , non solo quelli della Centrale . Analogamente occorre monitorare anche le acque e il suolo .

2-    Occorre prestare particolare attenzione ed individuare i migliori metodi di rilevamento e analisi per le PM 2,5

3-    Occorre avviare una indagine epidemiologica molto approfondita sullo stato della salute dei Cittadini del Comprensorio con particolare riferimento alle persone anziani ed ai bambini . E’ certamente vero che una simile indagine avrà dei tempi molto lunghi , tuttavia consentirà finalmente di avere dati scientifici certi su una materia di grande importanza per i Cittadini . L’indagine non può essere riferita – ovviamente -  solo alla Centrale .

4-    Le risorse previste dalla convenzione dovrebbero essere utilizzate per finanziare l’acquisto e l’installazione di impianti di energie alternative o per il risparmio energetico sia per le strutture pubbliche , sia per le strutture private a carattere sociale sia direttamente ai Cittadini sotto forma di contributo .

5-    Le assunzioni di personale in Centrale devono essere effettuate tra i residenti di Vado , in particolare tra coloro che appartengono a categorie particolarmente svantaggiate o per i Lavoratori licenziati .

6-    Per i lavori previsti dalla ristrutturazione della Centrale deve essere previsto l’impiego delle aziende locali .

7-    Devono essere restituiti al Comune di Vado le aree non utilizzate né utilizzabili di proprietà di Tirreno Power

8-    Utilizzare parte delle risorse stabilite in convenzione nella delibera Regionale per il ripristino delle condizioni ambientali e boschive perse nell’incendio del Dicembre 2011.

9-    La Comunità vadese si fa carico della presenza di un impianto che produce energia attraverso il carbone non per un proprio interesse ma per una esigenza di diversificazioni delle fonti che ha carattere nazionale . Noi riconosciamo che la Regione Liguria ha fatto e sta facendo molto per ridurre l’impatto di una simile attività . Le richieste sopraelencate vanno ulteriormente in quella direzione.

Riteniamo però che sia i Cittadini sia le aziende operanti nel nostro territorio debbano avere un significativo ritorno economico dalla presenza dell’impianto per abbattere il costo dell’energia elettrica , nelle forme e nei modi che Vi chiediamo di individuare .

Infine va individuato un percorso normativo che consenta di capire quale può essere il massimo di attività produttive sostenibili su un territorio tutto sommato piccolo come quello di Vado Ligure .

Il Direttivo del Circolo PD di Vado Ligure .

Matteo Loschi