La Commissione Consiliare Politiche Ambientali del comune di Cairo ha dato il via libera alla realizzazione del biodigestore sulle aree Ferrania. Un parere favorevole vincolato però a una serie di punti che dovranno essere rispettati.
L’impianto infatti dovrà essere ridimensionato, anche in base a quanto stabilito del parere di VIA Regionale, in base al fabbisogno di trattamento di rifiuto umido della Provincia di Savona e dovrà essere servito da una nuova strada di accesso, quella del Ponte della Volta, impegnando l’azienda a farvi transitare tutto il traffico collegato; dovranno essere proposte forme di partecipazione pubblica al capitale societario di Ferrania Ecologica di cui il comune di Cairo dovrà far parte;
dovranno essere presenti procedure obbligatorie di controllo di quanto immesso nell’impianto; Ferrania Ecologica dovrà impegnarsi a mettere in atto forme di agevolazione finanziaria nei confronti dell’Amministrazione comunale cairese per permettere, nei tempi di avviamento dell’impianto, il raggiungimento dei limiti fissati dalla legge comunitaria per le percentuali di raccolta differenziata; ed infine dovrà essere considerato prioritario il ricollocamento del personale Ferrania in cassa integrazione.
Tra le richieste, quindi, anche quella di una eveltuale partecipazione pubblica nel capitale societario di Ferrania Ecologia. E a questo proposito il sindaco Fulvio Briano avrebbe imdividuato nel Consorzio di depurazione acque (C.I.R.A.) di Dego il soggetto più idoneo.
Fanno parte del CIRA, che gestisce un impianto di depurazione dei reflui urbani e industriali per un totale di oltre 40.000 abitanti equivalenti i comuni consorziati di Cairo, Carcare, Dego, Altare e i Comuni convenzionati di Cosseria, Plodio, Bormida, Mallare e Pallare.
Spiega, Briano in una lettera inviata al presidente del CIRA e ai sindaci interessati: “Il Comune di Cairo sta partecipando all’iter autorizzativo dell’impianto di biodigestione proposto da Ferrania Ecologia S.r.l. Tra le richieste dell’Amministrazione viene inserita anche la previsione di una eventuale partecipazione pubblica nel capitale societario Ritengo personalmente che, prima di procedere con le trattative anche su questo specifico punto, possa essere di interesse per il Consorzio, di cui le nostre Amministrazioni sono socie, verificare, su atto di impulso del Comune di Cairo, eventuali sinergie anche societarie già insite nell’attività consortile”. Il sindaco di Cairo chiede, quindi, la convocazione dell’Assemblea consortile per discutere della proposta.
Secondo Briano, infatti, “il CIRA può essere strategico in questo contesto sia per la titolarità di quote dei 4 comuni più vicini all'impianto, sia per la sua importante funzione tecnica sia per le sinergie finanziarie che il collegamento al Biodigestore comporta per il pubblico: il risparmio stimato già solo per i rapporti di dare / avere tra impianto ed impianto per il nostro depuratore consortile è di circa € 90.000 anno. Il CIRA, che recentemente il Ministero dell’Ambiente ha segnalato come una delle eccellenze italiane nel ciclo della depurazione, ha peraltro quelle competenze tecniche interne che potrebbero essere utilizzate per quel "controllo del pubblico" che è una delle altre condizioni poste dalla commissione. Non dimentichiamo che la prima localizzazione pensata per la costruzione del biodigestore era vicino al depuratore di dego e la cosa non è andata in porto per oggettive difficoltà logistiche di accesso all'area”.
Ora non resta che attendere se questa novità modificherà l’opinione del consiglio comunale di Carcare, che proprio lunedì sera si riunirà per esprimere il suo parere definitivo alla realizzazione dell’impianto.