- 20 gennaio 2012, 15:03

Carbone, SEL risponde: NO

La domanda formulata oggi pomeriggio dal nostro giornale e dopo gli ultimi comunicati era: "Per SEL, sul carbone e una volta per tutte: SI o NO?" Ma... non è che in regione hanno votato diversamente...?

Pur nell'apprezzabilissima qualità letteraria dei comunicati stampa di Sinistra Ecologia e Libertà, dell'articolazione del ragionamento, nell'accurata motivazione delle posizioni, del rispetto intrinseco verso ogni altra formazione politica, sull'innegabile respiro, sulle ampie vedute, sulla copiosa quantità di tavoli richiesti, ci è impossibile non porre la domanda chiusa:

Carbone si o no?

Anche 2 righe possono essere sufficienti.

--- Questa la risposta di Sinistra Ecologia e Libertà

Non servono sei righe, basta una parola: NO
Del resto sarebbe sufficiente leggere il comunicato che, con ricchezza di argomentazioni SEL ha pubblicato nell'ormai lontano 26 settembre 2011.
Ve lo rinviamo, per vostra opportuna memoria.

(non sono esattamente due righe, ma lo pubblichiamo volentieri integralmente)

 

 

COMUNICATO STAMPA

Sinistra Ecologia Libertà conferma, a seguito di una analisi complessiva della situazione relativa al progetto di potenziamento a carbone della Centrale Termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure/Quiliano, un giudizio negativo sia nel merito del progetto sia rispetto al metodo seguito.

In un contesto come quello attuale dove le posizioni in campo si dividono tra l’apparente insolubile dicotomia salute/lavoro, profitto/sfruttamento, Sinistra Ecologia Libertà esprime la ferma convinzione che la questione energetica nel nostro territorio debba passare solo attraverso un progetto strategico di alto profilo. È inutile sostenere che vanno raddoppiati i gruppi, o metanizzati, o semplicemente abbattuti, è fuorviante dare priorità al lavoro, rispetto alla salute o viceversa: l’uno senza l'altra non esistono.

Occorre iniziare a programmare lo sviluppo del nostro territorio: per questo proponiamo la creazione di un tavolo di discussione allargato a tutti i soggetti interessati a dibattere seriamente del futuro, abbandonando le posizioni fin qui assunte e sostenute, per costruirne un'altra nuova, originale, definitiva e condivisa, che affronti i problemi delle riduzioni delle emissioni previste dagli impegni comunitari per la lotta ai cambiamenti climatici e della compatibilità dei costi dell’energia.

La via da percorrere è quella dell’efficienza, del risparmio energetico, dell’uso sempre più esteso delle energie rinnovabili, e della diversificazione delle fonti e dei fornitori; tutto ciò anche nell’ambito di un Piano Energetico Nazionale che manca, in questo paese, da oltre vent’anni.

Riteniamo che la posizione di totale appiattimento sui desiderata della proprietà di Tirreno Power assunta dall’Unione Industriali di Savona sia inadeguata rispetto al ruolo di indirizzo e di coordinamento che la stessa organizzazione dovrebbe svolgere sul territorio, ruolo che dovrebbe tenere conto della compatibilità delle attività industriali già autorizzate e in fase autorizzativa nello stesso ambito territoriale.

Riteniamo che le istituzioni regionali e provinciali debbano rispettare il proprio ruolo e la propria funzione di soggetti referenti nell’ambito della valutazione complessiva del progetto, valutazione che deve tenere conto della sostenibilità ambientale, sanitaria e economica del progetto stesso.

Esprimiamo un giudizio critico, di insoddisfazione e di preoccupazione per il metodo e il merito delle scelte fatte dalla Regione Liguria, spinta dalla Provincia di Savona, assunte in contrasto rispetto ai pareri dei Comuni di Vado Ligure e di Quiliano; scelte che per la prima volta invertono una tendenza storica di opposizione ad un rafforzamento della produzione di energia elettrica mediante il carbone.

Tali scelte assecondano la volontà, dettata da puri interessi speculativi, dei diversi proprietari/gestori che si sono succeduti negli anni, per giunta nella totale assenza di un quadro di programmazione nazionale ed in contrasto con gli strumenti di pianificazione regionali.

Proponiamo, quindi, una moratoria, definita nei tempi, finalizzata alla costituzione di un tavolo di confronto tra regione, provincia, comuni, comitati, proprietà, sindacati, associazioni di categoria per elaborare una posizione condivisa e percorribile di sviluppo territoriale, tutela ambientale e della salute, occupazione e giusto profitto per i soggetti investitori, azzerando quanto finora sostenuto.



In considerazione di tutto ciò Sinistra Ecologia Libertà esprime la seguente posizione:

  • NO al potenziamento a carbone della centrale termoelettrica di Vado Ligure/Quiliano;

  • SI ad una moratoria sul progetto e alla contestuale creazione di un tavolo di confronto che metta al centro del confronto lo sviluppo sostenibile del nostro territorio;

  • SI al preliminare rilascio dell’AIA e agli interventi di adeguamento alle migliori tecnologie, sui gruppi esistenti e funzionanti a carbone;

  • SI ad un costante e capillare monitoraggio della qualità dell’aria in particolare per quanto riguarda le polvere sottili e ad un’analisi epidemiologica che permetta di fotografare il quadro della situazione sanitaria;

  • SI ad un progetto imprenditoriale e politico sostenibile che metta al centro: lavoro, ambiente, salute e una giusta remunerazione per gli imprenditori;

  • SI all’azione unitaria di sostegno per la tutela del territorio e dei cittadini battendosi coerentemente con quanto espresso nella diffida presentata nel luglio scorso;

  • SI alla richiesta rivolta a tutte le Amministrazioni, ed in particolare ai Sindaci di Vado e di Quiliano, di verifica della possibilità di bloccare l’iter autorizzativo della conferenza dei servizi sul potenziamento a carbone della centrale, attraverso la non sottoscrizione di atti amministrativi e/o d’intesa di loro competenza diretta.



Sinistra Ecologia Libertà - Il Coordinamento Federale


 

 

SN