Il Capogruppo del Gruppo Consigliare “Noi per Carcare” Alessandro Ferraris, ha richiesto che venga inserito un nuovo punto all’Ordine del Giorno del prossimo Consiglio Comunale, che si terrà il martedì 29 novembre, relativo al progetto di insediamento di un impianto di biodigestione del residuo umido dei rifiuti solidi urbani a Ferrania.
In particolare, ed anche a seguito degli incontri organizzati dalle Associazioni ambientaliste Valbormidesi, è emersa la problematicità del progetto, da realizzare a Ferrania, relativo alla costruzione di un impianto di biodigestione per il trattamento di rifiuti organici biodegradabili.
Spiega Ferraris: “Più precisamente, ciò che preoccupa è la dimensione dell’ impianto, che potrà smaltire a pieno regime fino a 90.000 tonnellate/anno di rifiuto biodegradabile, cifra di molto superiore rispetto alla totale produzione di rifiuto umido della Provincia di Savona e che quindi lascia presupporre sul sito di Ferrania, l’attivazione di una piattaforma industriale del trattamento dei rifiuti estendibile anche allo smaltimento a caldo della frazione secca del rifiuto. Per il Comune di Carcare, tale ultima evenienza è ancor più preoccupante se si considera che un eventuale inceneritore che, come è noto è sempre presente vicino ad un biodigestore, sarà molto più vicino all’abitato del nostro paese che a quello di Cairo, seicento metri a fronte di sei chilometri, con i fumi che non potranno che invadere la frazione di Vispa. A ciò si aggiunga che la ricaduta occupazionale sui nostri territori sarebbe davvero minima, i posti di lavoro che sarebbero necessari a far funzionare l’impianto sono otto, pochissimi se si considerano i 225 cassaintegrati ancora in attesa di risposte concrete”.
Conclude quindi Alessandro Ferraris: “Per queste ragioni il Gruppo Consigliare “Noi per Carcare” ha ritenuto doveroso investire il Consiglio Comunale di un problema così rilevante, e preoccupante per poterne discutere apertamente e per promuovere eventuali iniziative in merito. Il nostro Gruppo ha da sempre considerato le tematiche ambientali un elemento preminente nella gestione della cosa pubblica, ciò sempre senza eccessi e nella tutela dei posti di lavoro esistenti, anche perché è inaccettabile che la Vallebormida venga presa in considerazione solo per l’insediamento di attività molto inquinanti senza ricadute occupazionali. E’ chiaro che se si trattasse di un insediamento di piccole dimensioni o che portasse una rilevante occupazione purché, ovviamente, nel rispetto della salute dei cittadini, non ci permetteremmo di ingerire nelle scelte di un Comune vicino, ma purtroppo, questo non appare essere il caso”.