Ci pare paradossale che questi esponenti del PD “critichino” due sindaci perché coerenti con i propri programmi elettorali. Evidentemente sfugge loro la differenza con altre realtà politico-amministrative che, prima delle elezioni, non solo si erano dichiarate contro il potenziamento a carbone, ma avevano addirittura operato una raccolta di firme per il “no”, salvo poi dare l’assenso al potenziamento.
Per quanto attiene alle assemblee pubbliche ricordiamo che i Consiglieri provinciali dello stesso PD organizzarono a un incontro pubblico in Provincia a cui i risulta fossero stati invitati sia l’Unione Industriali, sia la dirigenza della centrale che puntualmente non si presentarono.
Ci pare tuttavia, che prima di parlare di assemblee, più o meno estemporanee, sia doveroso, specialmente per coloro che svolgono attività politico-amministrativa come i signori Giuliano e Robbiano, attenersi agli atti formali di organi eletti in modo democratico (aggettivo che ben conoscono, essendo presente nel nome del loro partito) come le delibere dei comuni di Vado Ligure, Quiliano, Savona (queste ultime due con sindaci esponenti dello stesso Pd) e di altre amministrazioni del territorio appartenenti a diversi schieramenti politici che si sono espressi con un deciso e argomentato no al potenziamento. Le “assemblee” ci sono già state e sono state le libere elezioni su precisi programmi.
Inoltre riteniamo che esponenti politico-amministrativi dovrebbero avere come obiettivo primario il rispetto delle leggi e delle norme vigenti come l’adeguamento della centrale - senza condizioni - alle migliori tecnologie (previste da norme italiane ed europee) che si attende da oltre quattro anni ed il rispetto di tutte le prescrizioni per l’autorizzazione del gruppo a turbogas (segnaliamo che la stessa Regione Liguria in conferenza dei servizi ammette che “in effetti alcuni adempimenti non risultano ancora portati a termine”- Erano prescrizioni condizionanti e tuttavia l’impianto a turbogas è in funzione dal 2007).
Per non parlare di altri gravi problemi come la ricerca dell’origine del grave inquinamento nei sedimenti marini alla foce del Quiliano così come indicato da ARPAL.
Per quanto riguarda il presidio di sabato 29 indetto da oltre quaranta tra associazioni, comitati e partiti facciamo presente che evidentemente si tratta di protesta a livello nazionale contro il carbone, ma precisiamo che non è rivolta solo alle autorità centrali definite “poco sensibili”, ma anche e soprattutto alla autorità regionali che a nostro parere hanno dimostrato così tanta sensibilità verso il territorio da far dichiarare al sindaco di Quiliano: “Sì, il presidente Burlando ha dialogato con noi, ma ha tenuto in considerazione per un 20% il territorio e per l’80% le esigenze dell’azienda”.