- 05 agosto 2011, 17:41

Nucera bombarda

Andrea Nucera rompe il silenzio e in una nota stampa attacca la Procura di Savona, il Procuratore Granero e la sua famiglia, i PM e gli inquirenti in genere. Poi annuncia: lascio tutto. Riceviamo e per dovere di cronaca pubblichiamo integralmente

Così Andrea Nucera: "Credo fermamente nello Stato e nelle sue Istituzioni democratiche.

Credo, esattamente come prima di questi eventi, nella magistratura e nella giustizia.

Purtroppo credo anche che qualcuno abbia dimenticato che lo Stato siamo noi e che dalla qualità dei nostri comportamenti dipende la credibilità e il futuro dello Stato stesso.

Ho sempre vissuto le vicende che mi hanno toccato in questi anni senza mai sentirmi un perseguitato e senza mai lamentarmi con coloro che svolgevano controlli di ogni genere su di me e sulle mie attività. Questo perché sono sempre partito dalla considerazione che chiunque svolga, in modo cosciente e responsabile, un’attività che ha insito un potere smisurato come quella inquirente, non possa che sentire il peso del senso di responsabilità che l’incarico stesso comporta.

Nel pieno rispetto delle parti coinvolte non ho voluto sino ad oggi rilasciare alcuna dichiarazione rispettando fino in fondo l’operato di tutti.

Oggi, assunte delle decisioni irrevocabili, posso finalmente esprimere il mio pensiero su quello che sta accadendo nella nostra provincia.

In Provincia di Savona l’equilibrio tra Stato e cittadino è venuto meno.

A farlo venire meno è un pericoloso legame che esiste tra chi amministra la giustizia (la Procura della Repubblica), chi gestisce le notizie (Il Secolo XIX), e chi coordina una fetta importantissima dell’economia regionale (Lega Coop Liguria).

A Savona viviamo questa situazione :

Il Procuratore Generale della Repubblica, Il Dott. Francantonio Granero

PADRE

Il Vice capo redattore del Secolo XIX , La Dott.sa Antonella Granero

FIGLIA

Il Presidente di Lega Coop Liguria, Il Dott. Gianluigi Granero

FIGLIO

Insomma un nucleo familiare che indaga, informa e raccoglie i frutti del territorio.

Se questo, che già di per se, potrebbe essere motivo valido di inquietudine collettiva, ciò che deve preoccupare è il roboante SILENZIO che è calato su tale conflitto di interessi.

La politica, la stampa, le associazioni di categoria, i rappresentanti delle istituzioni, tutti accomunati in pubblico da un inquietante silenzio, tutti colpevolmente coscienti nel privato di quello che sta accadendo.

Chiunque fondamentalmente è terrorizzato e chiunque sa di poter essere raggiunto ovunque, a casa, al lavoro, negli affetti, negli interessi, nell’immagine… ognuno è cosciente di essere un facile bersaglio.

Gli interessi in campo sono molteplici ed articolati, così tanti da dover impedire ad ogni costo che la società civile di cui TUTTI facciamo parte possa cominciare a porsi alcune semplici domande :

  • Ma nel 2011 in un Paese che si ritiene civile è possibile un tale conflitto di interessi, e soprattutto è normale che non si sia aperto quanto meno un dibattito pubblico sull’argomento?

  • Ma con tutte le Procure della Repubblica che vi sono in Italia, il Dott. Granero ha potuto trovare posto solo a Savona?

  • Chi ha nominato il Dott. Granero alla Procura della Repubblica di Savona ha valutato lo stato di evidente incompatibilità territoriale in cui versa?

  • Un padre potrebbe indagare….o far indagare sul proprio figlio o su persone che sono a lui vicine?

  • E se l’indagine fosse comunque necessaria, chi avrebbe il compito di farla si sentirebbe effettivamente libero di svilupparne i risultati?

  • Una figlia o una sorella tratterebbe un caso “familiare” con lo stesso spirito?

  • Perché ormai i grandi interventi edilizi della provincia sono tutti targati, in un modo o in un altro, UNIECO (Cooperativa di Reggio Emilia)?

  • Perché lo stesso intervento edilizio è un’opera di riqualificazione d’interesse collettivo, oppure, una nauseante colata di cemento solo cambiando il nome sul cartello di cantiere? (Vedi Metalmetron-Savona, oppure le nuove due Torri a fianco della sopraelevata a Genova)

  • Perché dove c’è UNIECO non c’è alcun interesse ambientalista, non ci si chiede chi vende e chi compra le aree?

  • Perché gli organi di stampa, che dovrebbero essere l’ultimo baluardo a difesa dei diritti dei cittadini, sono ormai diventati l’ufficio stampa della Procura della Repubblica?

  • Perché arrivano prima i giornalisti e i fotografi sui siti da sequestrare delle forze dell’ordine?

  • Perché i giornalisti sono informati delle sentenze prima che le stesse vengano notificate alle parti?

  • Perché nel momento in cui qualcuno fa una dichiarazione argomentata nei confronti della Procura della Repubblica i giornali ne rifiutano la pubblicazione?

  • Perché i giornali che hanno ripreso la vicenda Impresa Giallombardo di Albenga (PM Dott. Ceccarelli, stesso PM e stesso reato ipotizzato a Ceriale T1) - non hanno speso una parola per stigmatizzare i gravi errori commessi dal Dott. Ceccarelli e non hanno ritenuto di riportare il passo della sentenza della Corte di Appello di Genova che definiva testualmente l’operato del magistrato: ““Appare a tal proposito sorprendente la superficialità con cui non solo è stata formulata la contestazione, ma soprattutto con cui il Giudicante ha condannato gli imputati senza motivazione alcuna”?

  • Perché, fatto veramente inquietante, l’impresa Giallombardo è terrorizzata e non chiede i danni?

Perché…….perché……perché…….

Qualcuno si sarà chiesto ma perché Nucera ti fai tutte queste domande?

Poi perché ti ostini a volerle fare in pubblico, ne discuti al telefono?

Perché vuoi aprire un quotidiano locale per denunciare queste situazioni dando voce a chi sul territorio lavora con serietà?

Ma come ti permetti di parlare dei giudici, della polizia giudiziaria, dei loro comportamenti……..ma chi ti credi di essere??? Ma lo sai chi sono loro?

Proprio come i Romani che davano in pasto i propri nemici vivi alle formiche, io sono stato scelto (forse perché eravamo in pochi) come il perfetto esempio da dare.

E per darlo non esiste più alcun confine morale ed etico, e tutto è finalizzato a lasciare nelle menti delle persone il concetto che chi si oppone e pretende di condividere una società pluralista è un bersaglio da annientare sempre e comunque.

Si terrorizza con metodi investigativi dell’Argentina del 1978, si nascondono tutti quegli elementi probatori che dimostrano il contrario delle proprie teorie, si minacciano i testimoni quando dicono cose contrarie alle proprie tesi, si minacciano gli interlocutori commerciali della controparte, si creano i reati per poterli perseguire, si trasformano i banditi in testi affidabili e le persone affidabili in banditi, si segnala agli avvocati che se si fa il nome di Nucera la posizione del proprio cliente sarebbe fatta salva, si usa la delazione, si infanga la reputazione delle persone, si invita le persone ad andare a verificare su Internet.

(Se i comandi generali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri riterranno necessario verificare come viene interpretato da qualcuno dei loro colleghi (Ufficiali di PG) il proprio ruolo… se esiste in questo Paese la LIBERTA’ del cittadino… sarò felice di fornire nomi, cognomi, situazioni, comportamenti, minacce gravissime ed intimidazioni a testimoni)

Tutto insomma è lecito per arrivare al risultato.

Gli ultimi fatti intervenuti (la richiesta di fallimento per Geo Costruzioni S.p.A. e per INPAR S.r.l.), non sono altro che la naturale prosecuzione della strategia che questo gruppo di potere ha di fatto in corso dall’insediamento alla Procura della Repubblica di Savona del Dott. Granero Francantonio.

Tale attività ha avuto di fatto tre fasi :

1) Dall’insediamento del Dott. Granero all’estate scorsa – prima fase:

Nella quale la Procura della Repubblica di Savona ha tentato in ogni modo di coinvolgermi in ogni tipo di vicenda, dalla corruzione alla concussione, dal riciclaggio a reati fiscali di ogni genere. Dando voce ad ogni banalità pur di procedere con sistematiche intrusioni nella vita privata delle persone.

2) Dall’estate scorsa al mese di maggio 2011 – seconda fase:

Posto che la prima fase non portava ai risultati sperati e che, anzi, lo scrivente si era sentito stimolato nel attivare un quotidiano locale per denunciare alla pubblica opinione tali vicende (L’opinione di Savona – vicenda incredibile), la procura ha iniziato la fase del “danno a prescindere” o dell’asfissia commerciale.

Lo spirito della seconda fase è stata :

  • una pioggia di sequestri su cantieri, alberghi etc.;

  • una pioggia di accertamenti verso i funzionari e i comuni che intrattenevano rapporti con le nostre aziende, sequestrando pratiche e avvertendo in modo intimidatorio gli interlocutori che qualsiasi prosecuzione della normale attività sarebbe stato rischioso;

  • aumento, di concerto con gli organi di stampa, di pressione mediatica ingiustificata, ma tale da alimentare i dubbi sulla normale prosecuzione dell’attività aziendale;

  • accessi sistematici alle Banche e ai fornitori;

  • pressioni esercitate sul Tribunale Civile per ottenere, sulle nostre pratiche specifiche, atteggiamenti e comportamenti inspiegabili (il caso Nuova Era è emblematico – Viene concesso un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo di 2,2 ml ad un soggetto economico pluriprotestato inaudita altera parte. Chiediamo la sospensione dimostrando che nulla era dovuto, anzi, che eravamo noi ad essere documentalmente a credito. Il tribunale nomina un perito che conferma che non dobbiamo noi pagare 2,2 ml ma che è la controparte a dover dare a noi 0,8ml. Il decreto non viene lo stesso sospeso (Giudice Dott. Princiotta). Provvederò ad inviare a tutte le Università di Legge Italiane la copia del fascicolo al fine di mostrare come realmente funziona la giustizia in Italia;

  • pressioni sui partner commerciali – Come l’aberrante vicenda dei rapporti tra il nostro Gruppo e il quotidiano l’Opinione di Roma. Per intimidire la proprietà del giornale, che aveva con noi raggiunto un accordo economico per pubblicare a Savona il quotidiano “L’Opinione di Savona”, si è arrivati al punto, proprio qualche settimana prima dell’attivazione del quotidiano, di notificare a mezzo dell’Arma dei Carabinieri un atto giudiziario a mio nome presso lo studio del commercialista dell’Opinione in Via della Giuliana 44 a Roma (che avevo solo conosciuto per l’occasione).

Il tutto, trasformando un’attività già complessa, in una corsa ad ostacoli.

Posto che inspiegabilmente (per loro), noi non morivamo, anzi, oltre a resistere e a continuare a credere nello stato di diritto, trovavamo il tempo di riorganizzare l’azienda in modo tale da poter ripartire in modo ordinato nella speranza che il cantiere di Ceriale potesse essere riattivato, posto che la discussione in Corte di Cassazione era alle porte, decidendo però :

  • di interrompere ogni investimento in Liguria

  • di procedere al trasferimento delle sedi e dell’attività a Milano

Qualcuno deve aver pensato…..o adesso o mai più.

3) La creazione di un reato: il fallimento di INPAR S.r.l. e GEO COSTRUZIONI S.p.A. – terza fase

Preliminarmente è importante spiegare che le istanze di fallimento sono state presentate su società che di fatto :

  • a) non avevano procedure esecutive in corso ad eccezione di GEO COSTRUZIONI S.p.A. che presentava :

    • un’istanza di fallimento di un fornitore per €. 8.000 euro!!!!! (credito in contestazione) ;

    • un sequestro conservativo presso terzi di un fornitore di €. 18.000,00 circa su di un credito verso un cliente con capienza per €. 393.000,00;

    • un sequestro concesso dal Tribunale Civile di circa €. 80.000,00 ad un ex dipendente che aveva contestato le metodologie di licenziamento).

               Tutte vicende volontariamente chiuse prima dell’udienza.

  • b) Non avevano debiti fiscali per cui il fisco avesse emesso delle cartelle esattoriali e che rateizzate non fossero state pagate (tutte le rateizzazioni in corso erano perfettamente regolari) e, anzi, il fisco aveva rifiutato 14.000.000 €. di garanzie offerte.

  • c) Non vi erano protesti di nessun genere.

  • d) INPAR aveva su conto corrente attivo €. 1.700.000,00

  • e) Non vi era un solo precedente che testimoniasse il fatto che rateizzazioni fiscali del Gruppo non erano state in qualche modo rispettate;

Le due richieste di fallimento sono state avanzate dalla Procura della Repubblica sulla base interpretativa del concetto tecnico di insolvenza.

L’insolvenza è un qualcosa di totalmente interpretabile.

Non c’è la necessità che un debito sia scaduto, che ci siano azioni esecutive, rateizzazioni non rispettate, contratti in via di chiusura e definizione, piani di rilancio aziendali etc.; se un perito (c’è molta gente che per lavorare farebbe qualsiasi cosa) dichiara che a suo avviso una società è insolvente, il PM può chiedere il fallimento.

Applicando questo distorto principio, credo che oggi l’80% delle aziende che si occupano di costruzioni e di immobiliare sono potenzialmente per il Tribunale di Savona soggetti fallibili.

Di solito ciò non accade, perché non vi è un PM così sollecito dal chiederla, e perché i Tribunali sono più propensi a considerare il fallimento come un’evento commerciale diretto che giunge quando, a seguito di istanze di fallimento di fornitori, è manifesta l’impossibilità di procedere al pagamento.

Ma se l’azienda è ricollegabile a Nucera tutto diventa possibile anzi necessario.

In entrambi i casi procedevamo a presentare al Tribunale di Savona una chiara memoria nella quale chiedevamo termine (quello avuto dal perito del PM) per procedere ad una contro perizia per alcuni fondamentali e macroscopici motivi :

  1. Il perito (...) in entrambi i casi si era basato su dati contabili non aggiornati e nella valutazione economia di un’azienda è fondamentale valutare lo stato di fatto, non quello di un’anno prima!

  2. Il perito (...) commetteva degli errori macroscopici quali :

    1. Riteneva per INPAR S.r.l. un credito di circa 4ml inesigibile e irrecuperabile – quando il credito è liquido esigile e sequestrato dallo stesso PM che ne ha fatto richiesta di rimborso per rogatoria internazionale (Allegato 1)

    2. Per la INPAR S.r.l. richiamava le azioni pregiudizievoli a carico di altra GEO con sede a Vigevano!!!!!!!

    3. Il perito Dott. (...) la PG e il PM basano le proprie conclusioni (scritto da loro) sulla base delle dichiarazioni di un pluripregiudicato appena rinviato a giudizio dallo stesso PM per appropriazione indebita (i reati erano più pesanti). (Allegato 2)

    4. Il perito Dott. (...) in merito ai debiti tributari, non era minimamente a conoscenza della corrispondenza, intercorsa con l’Agenzia delle Entrate, di disponibilità del Gruppo a garantire il 140% del debito (Allegato 3), e la relativa risposta dell’Agenzia delle Entrate (Allegato 4)

    5. Il perito Dott. (...) non era minimamente intervenuto in azienda per verificare i contratti commerciali in essere, le metodologie di pagamento, gli accordi etc. ritenendo gli accantonamenti maturati per permuta immobiliare da parte dei fornitori uno scaduto commerciale!!!

Termine concesso per GEO COSTRUZIONI S.p.A. (5 giorni) e negato per INPAR S.r.l.

Anche se nel farlo correremo qualche rischio, continuiamo a ritenere di essere in un Paese civile e quindi a poterci porre delle domande :

  • Che differenza avrebbe fatto 30 giorni in più o in meno?

  • Perché nel caso di INPAR S.r.l. negare alla difesa un diritto assoluto e cioè quello di spiegare le proprie ragioni?

  • Perché non lasciare che il mercato potesse ritenere le società “insolventi”, e attendere il naturale ed inevitabile (secondo il PM) fallimento?

Perché Il fallimento è il passaggio necessario per poter contestare il reato penale conseguente e cioè quello della bancarotta.

Perché il fallimento di società vicine al Gruppo avrebbe potuto dare il colpo di grazia, dal punto di vista economico, alla nostra attività, giungendo prima della sentenza della Corte di Cassazione e comunque prima che vicenda di Ceriale T1 fosse definitivamente chiarita.

Il finale è a tutti noto.

E allora che fare?

Come cittadino, è ormai più di un mese che quasi tutti i giorni scrivo al Presidente della Repubblica denunciando in tempo reale quanto sta accadendo, facendo nomi e cognomi e allegando tutta la documentazione in mio possesso che dimostra in modo oggettivo quanto da me segnalato.

Faccio tutto ciò, non perché mi aspetti un qualche tipo di intervento nella vicenda specifica, ma, perché quanto mi sta accadendo possa almeno essere utile alla nostra società e possa far comprendere, a chi ne ha il potere, quanto in un momento come questo sia necessario un organismo dello Stato che possa in tempo reale accertare che l’equilibrio di chi esercita l’azione penale non sia stato sostituito nei fatti da un delirio di onnipotenza.

Ho deciso di aprire un sito in cui metterò a disposizione tutta la documentazione in originale degli eventi che mi sono capitati, in modo che ognuno possa farsi autonomamente un idea di dove questo paese è arrivato.

Il sito è http://www.letteraalpresidente.it e sarà implementato settimanalmente toccando via via tutti i personaggi che in questi anni mi hanno perseguitato con il silenzio assordante dello Stato.

Spero che il Presidente della Repubblica senta e veda la gravità della situazione e possa almeno verificare quanto sta accadendo.

Come uomo (a chi interesserà saperlo), ho invece cominciato a pormi alcune domande (spero che essendo private almeno queste non infastidiscano il Dott. Granero…..anzi i Dottori Granero) :

  • Valeva la pena lavorare così intensamente, privarsi quasi completamente di una vita privata, fondamentalmente perché credi in quello che fai e nel fatto di creare lavoro ed occasioni anche per gli altri?

  • Valeva la pena solo quest’anno aver versato nelle casse dello stato quasi 2,4 milioni di euro di imposte a titolo personale?

  • E’ uno stato civile quello che definisce un pluripregiudicato appena rinviato a giudizio (sarebbe meglio dire appena miracolosamente graziato dalla provvidenza nel rinvio a giudizio) un teste su cui basare le proprie tesi?

  • E’ giusto che mentre io, i miei collaboratori, i miei partner commerciali ci facciamo in quattro con mille preoccupazioni, il pluripregiudicato appena rinviato a giudizio passi le sue serate serene nei migliori ristoranti della zona del porto di Savona…..tra l’indifferenza di tutti?

  • Cosa devo insegnare ai miei figli, che questo è il loro paese e che quello che accade è normale?

  • Cosa devo dire ad altri imprenditori che continuano come me a combattere e sono stati trasformati dalle forze dell’ordine nei nuovi delinquenti?

  • Perché imporre ai miei partner (Banche, fornitori, clienti etc. etc.) di subire di riflesso questa aggressione personale, disumana e globale?

Non sono stato più in grado di trovare dentro di me delle risposte e delle motivazioni profonde che accompagnate dal silenzio profondo delle Istituzioni mi hanno spinto alla decisione di voltare pagina.

Ho già conferito ad un importante Studio Professionale l’incarico di liquidare come meglio ritenuto le attività aziendali.

Il patrimonio è certamente talmente rilevante da garantire anche con svalutazioni del 50% la copertura di tutti i soggetti interessati e una vita serena per me ed i miei figli che mi auguro possano decidere di lavorare dove farlo è ancora ritenuto un valore da proteggere e rispettare.

Chiudo approfittando per ringraziare tutti coloro che hanno lavorato con me in questi anni, il sistema bancario, i fornitori e tutte le persone che per anni hanno collaborato con me e a cui purtroppo oggi non sono più emozionalmente in grado di garantire un futuro.

Grazie"

F.to. Andrea Nucera


Nota di redazione: gli allegati al documento contengono nomi e dati personali di terzi in chiaro. E' questa la ragione per la quale la loro disponibilità per il download è stata posticipata alle 21:58, a covering completato.

Allegato 9 QUI

Nota Stampa diffusa da Andrea Nucera