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| 30 giugno 2011, 15:57

Il Comune di Spotorno su Tirreno Power

Con ricavi dellʼordine di 1500 milioni di euro lʼanno lʼazienda dovrebbe dimostrare maggiore attenzione verso i territori che la ospitano, investendo nella combustione del gas metano, molto meno inquinante, e sulle energie rinnovabili che ora, nonostante le belle dichiarazioni di intenti, costituiscono solamente circa il 3 % della sua produzione totale

Il Comune di Spotorno su Tirreno Power

Con il Comune di Spotorno a fare da capofila, i 4 Comuni del comprensorio “Il golfo dellʼisola” (oltre a Spotorno, Noli, Bergeggi e Vezzi Portio) hanno presentato istanza al Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per lʼEnergia - per essere convocati nella conferenza dei servizi relativa allʼautorizzazione per lʼampliamento della centrale a carbone “Tirreno Power” di Vado Ligure.

Questo atto importante è auspicabile in quanto i 4 comuni del comprensorio seppur non coinvolti territorialmente dai lavori di ampliamento della centrale, sono invece coinvolti nelle ricadute ambientali della centrale e per le quali riteniamo di dover esprimere le nostre perplessità e preoccupazioni allʼinterno della conferenza dei servizi per lʼampliamento della centrale.

La possibilità di vedere accolta la nostra istanza, per la quale il Comune di Spotorno fa da capo fila, deriva dalla legge 241/90 (art.14 e segg) e dalla direttiva comunitaria 85/337/CE (art.1) la quale include, nel “pubblico interessato” alla conferenza dei servizi, gli Enti che subiscono o possono subire gli effetti delle procedure decisionali, in particolare sotto il profilo ambientale.

Proprio le ripercussioni ambientali dellʼampliamento della centrale a carbone di Vado Ligure sono alla base della preoccupazione dei nostri cittadini e dei comitati attivi sui nostri territori, e richiedono che le rispettive amministrazioni portino queste preoccupazioni in ogni processo amministrativo al fine di vedere tutelati importanti diritti quali il diritto alla salute ed a vivere in un ambiente salubre.

Dopo le pronunce dei quattro Consigli Comunali, alle quali è seguito un comune ricorso “ad adiuvandum” nel noto ricorso amministrativo contro il decreto di compatibilità ambientale in favore dei ricorrenti comuni di Vado Ligure e Quiliano, riteniamo doveroso continuare ad esprimere il nostro parere, contrario allʼampliamento a carbone, in tutte le sedi preposte.

Seguirà a breve un eguale istanza per essere inseriti, in base agli stessi principi, nella conferenza dei servizi presso il Ministero dellʼAmbiente del Territorio e del Mare, per il rilascio dellʼAutorizzazione Integrata Ambientale (AIA) che la centrale di Vado non ha ancora ottenuto nonostante i gruppi da autorizzare siano già attivi da anni.

Non vogliamo la chiusura della centrale, ma siamo convinti che la combustione del carbone non sia più tollerabile per gli enormi costi sanitari ed ambientali ignorati dallʼazienda e pagati dai territori e dai cittadini. Con ricavi dellʼordine di 1500 milioni di euro lʼanno lʼazienda dovrebbe dimostrare maggiore attenzione verso i territori che la ospitano, investendo nella combustione del gas metano, molto meno inquinante, e sulle energie rinnovabili che ora, nonostante le belle dichiarazioni di intenti, costituiscono solamente circa il 3 % della sua produzione totale.

com.

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