È stato un anno per molti difficile, per alcuni ricco di soddisfazioni, ma per tutti è giunta l’ora di bilanci professionali e personali che ci porteranno nella terza decade del nuovo millennio. Se analizziamo l’ultimo ventennio delle conquiste scientifiche che hanno visto protagonista l’uomo con la sua creatività, scopriamo tutti gli enormi benefici dell’innovazione tecnologica alla popolazione mondiale.
Dall’invenzione delle stampanti 3D che nel prossimo futuro ci consentiranno di stampare organi umani agli smartphone intelligenti per programmare a distanza oggetti connessi in rete, dalla mappatura del DNA alla scoperta del CERN di Ginevra del bosone di Higgs - la così detta Particella di Dio - da Wikipedia agli interventi chirurgici ai limiti della fantascienza, come il trapianto del viso, la tecnologia, frutto dell’ingegno umano, ha sensibilmente migliorato la vita delle persone in tutto il mondo.
Ma se da un lato queste scoperte scientifiche non sarebbero state possibili senza il supporto della matematica, della fisica e di computer sempre più veloci, il vero valore aggiunto per rendere più facili le nostre azioni quotidiane, per permettere di comunicare in tempo reale via social in ogni parte del mondo o per fare in qualsiasi luogo attività impensabili come nei romanzi di Isaak Azimov, è la connessione delle anime, la voglia di scoperta e il desiderio di mettersi in rete come essere umani ciò che scalda le emozioni.
La tecnologia impone ritmi veloci, senza limiti di distanza e di tempo, in cui le relazioni tra gli uomini vengono spesso ridotte a semplici attività di routine, più focalizzate all’invio di email piuttosto che ad un confronto più “fisico” e diretto, anche al di fuori dei classici luoghi di lavoro tradizionali. Allora cogliamo l’occasione delle feste natalizie per riappropriarci di un bene prezioso come il tempo e di investirlo per parlare con amici, parenti, colleghi o semplici sconosciuti, avendo cura di ascoltare con attenzione quanto ci raccontano, come vedono il ponte immaginario che lega la generazione analogica del fax a quella digitale delle operazioni chirurgiche effettuate in remoto da un ospedale di Singapore ad uno di Milano e come immaginano l’Italia delle future generazioni. Recuperare il desiderio di stare insieme e di “raccontarsi cose” davanti ad un brindisi natalizio o in coda alla cassa di un negozio del centro oppure ascoltare per strada la storia di chi oggi è molto più sfortunato di noi, significa iniziare a pensare al valore della capacità di fare la differenza disegnata nel DNA di ognuno di noi piuttosto che al numero di like della foto appena postata, non dimenticando tuttavia che la rete, i social network e l’eco che generano in chi li utilizza per lavoro, consentono di trovare un donatore di midollo osseo in pochi minuti da un capo all’altro del mondo. #TechForGood direbbero gli americani.
A questo punto si concretizzerà una magia che forse sottovalutiamo: la creazione di una materia fluida chiamata conoscenza che attraverso una condivisione ed un passaparola quanto semplice tanto sottovalutato ha consentito all’uomo di evolversi sino a conquistare Marte o a portare la Wi-Fi in 4G nel 2020 sulla luna. Connettendo le persone tra di loro otteniamo così il risultato rivoluzionario di contaminare le nostre idee, di essere influenzati da pensieri anche lontani dalle nostre granitiche convinzioni e di modificare la direzione del sapere verso un futuro ancora più di valore per tutti.
Perché navigare insieme nel 2020 sia una delle più belle avventure della nostra vita.
Buon Natale a tutti!