Fra polemiche e adesioni si avvicina la data prevista per la manifestazione internazionale del 14 luglio a Ventimiglia, convocata, spiegano gli organizzatori, per manifestare dissenso e indignazione per la chiusura dei porti alle navi cariche di migranti, per i centri di detenzione dei migranti in Libia, ritenuti veri e propri lager, e stare al fianco delle Ong e di ogni forma di solidarietà attiva, per ricordare le vittime delle stragi in mare, per il permesso di soggiorno e di asilo europeo. Le adesioni sono arrivate da tutta Italia, e anche da Genova sono molti i manifestanti e le organizzazioni che parteciperanno alla mobilitazione.
Domenico Chionetti della Comunità di San Benedetto al Porto:
L'adesione del collettivo Non Una di Meno:
"La manifestazione - si legge nel comunicato stampa diffuso dalla Piattaforma Ventimiglia Città Aperta, il soggetto che raccoglie associazioni e movimenti organizzatori del corteo - vuole inoltre denunciare questo crimine contro l’umanità, ripercorrere le storie di tutte le persone in transito, sostenere la forza e la determinazione con cui decidono di migrare in cerca di una vita migliore".
Oltre al corteo di sabato, che attraverserà la città di Ventimiglia con ritrovo alle 14.00 da via Tenda, è stato lanciato l'appuntamento del “Border Crossing”, che si svolgerà venerdì 13 luglio alle 14.00 presso la “frontiera bassa” ai Balzi Rossi, luogo simbolo della lotta per i migranti e la libertà di circolazione in Europa. Quella del 13 luglio, si legge nel comunicato che annuncia la mobilitazione, sarà un atto di “disobbedienza civile a questa linea immaginaria che è il confine che respinge uomini, donne e bambini e lascia transitare liberamente le merci, che vuole rivendicare la necessità di cambiare radicalmente le politiche europee sull'immigrazione, e rivendica un permesso di soggiorno europeo a tutte le persone migranti presenti in Europa, per dare loro la possibilità di muoversi liberamente dentro lo spazio europeo”.
Gli organizzatori tengono anche a sottolineare come la manifestazione non sia orientata a contestare la Francia in sé stessa, e neppure la città di Ventimiglia: "Le giornate del 13 e del 14 saranno mobilitazioni ampie e inclusive che vogliono rappresentare una risposta al clima di razzismo istituzionale che si respira in Italia. Non sono iniziative contro la Francia o contro la città di Ventimiglia ma contro tutte quelle politiche locali, nazionali, europee sempre più spietate e ciniche che criminalizzano le migrazioni e le tante forme di solidarietà, sia nei confini “esterni” dell'Unione europea, come il Mar Mediterraneo e sia in quelli interni come Ventimiglia, Brennero, Calais. Ventimiglia è stata infatti un laboratorio di repressione della solidarietà con ordinanze dell'attuale Sindaco che vietavano la somministrazione di acqua, cibo ai migranti e alle migranti bloccati in città, loro malgrado. Ventimiglia anche come simbolo del razzismo istituzionale uscito allo scoperto con Minniti, successivamente confermato e propagandato da Matteo Salvini, che alimenta, consolida e legittima le forme d’odio più brutali e socialmente più diffuse. Agitando paure e insicurezze si trascina dietro tutto un paese, autorizzandolo a sparare al diverso, alla persona LBGQT, al migrante; noi caro Ministro degli Interni sappiamo benissimo chi divide e chi ruba, visti i quasi 50 milioni di euro intascati dalla Lega dovrebbe saperlo anche lei".
Tra le numerose adesioni al corteo Vauro, Cecilia Strada, Moni Ovadia, padre Alex Zanotelli, Don Ciotti, ARCI, Lega Ambiente, la rete francese “Roya Citoyenne”, dalla carovana spagnola “Abriendo Fronteras”, partiti, sindacati, associazioni, reti solidali e antirazziste, docenti universitari, artisti, centri sociali e numerose singole persone.
Il video promozionale del corteo con Moni Ovadia: